Di Mauro Speranza
Investing.com – Virata improvvisa in positivo per i prezzi del petrolio dopo aver toccato i minimi da giugno. Il greggio guadagna il 2% e torna a 37,50 dollari, mentre il Brent sale a 40,40 dollari al barile.
Ieri il nuovo sell off che ha colpito i mercati aveva trascinato con se i prezzi del petrolio, già in difficoltà a causa delle preoccupazioni per la domanda globale visto il permanere della crisi da coronavirus, particolarmente bassa nel periodo estivo e testimoniata dalla minore richiesta di benzina.
Inoltre, la spinta verso il basso dei prezzi era stata sostenuta anche dalla decisione di tagliare i prezzi da parte di Saudi Aramco (SE:2222), mentre resta incertezza sulla domanda in Cina, confermata dai dati sui prezzi al consumonel gigante asiatico che hanno visto un calo nel mese di agosto rispetto al dato precedente.
Nella notte italiana di oggi (22.30) verranno rilasciati i dati sulle scorte elaborati dall’American Petroleum Institute (API), con le previsioni degli esperti che parlano di un calo ulteriore.
Le previsioni dell’EIA
L’Agenzia Internazionale per l'Energia ha diffuso le sue previsioni sull’economia globale, vista “probabilmente non in frenata ulteriore”, ma “l'accumulo di scorte e l'incertezza sulla ripresa dei mercati petroliferi della Cina, potrebbero mantenere la pressione al ribasso per i prezzi del petrolio”, dichiarava un funzionario dell’agenzia.
Keisuke Sadamori, direttore dell'EIA per i mercati energetici e la sicurezza, ha sottolineato all’agenzia Reuters che le prospettive per il petrolio sono influenzate da possobile seconda ondata del coronavirus. "C'è un'enorme incertezza, ma non ci aspettiamo ulteriori gravi rallentamenti nei prossimi mesi", ma "anche se (il mercato) non si aspetta una vera e propria crescita robusta che torni presto, la vista sulla domanda è più stabile rispetto a tre mesi fa", aggiungeva nel corso di un’intervista.
L'AIE ha tagliato le previsioni sulla domanda di petrolio per il 2020 nel suo rapporto mensile del 13 agosto, avvertendo che la riduzione dei viaggi aerei avrebbe fatto diminuire la domanda globale di petrolio di 8,1 milioni di barili al giorno (bpd).
L'agenzia con sede a Parigi ha abbassato le sue prospettive per la prima volta in tre mesi, dato che l'epidemia continua a causare danni economici e perdite di posti di lavoro in tutto il mondo.
La Cina, il più grande importatore mondiale di greggio, è uscita da un blocco economico prima di altre grandi economie e ha usato la sua forza finanziaria per fare importazioni di petrolio record negli ultimi mesi, un raro punto luminoso in mezzo alla distruzione della domanda globale.
Ma le tensioni geopolitiche potrebbero mettere in dubbio "fino a che punto la ripresa possa essere sostenibile e durare a lungo", ha detto Sadamori.
"Ci sono così tante incertezze per quanto riguarda l'economia cinese e il loro rapporto con i principali Paesi industrializzati, con gli Stati Uniti e in questi giorni anche con l'Europa. Non è una situazione così ottimistica - che getta un po' di ombra sulle prospettive di crescita".