Investing.com - I futures dell’oro e dell’argento subiscono un’impennata al massimo di oltre tre mesi questo giovedì, tra le aspettative che la Federal Reserve mantenga i tassi invariati per un lungo periodo dopo la conclusione del programma di acquisti di bond della banca.
Sulla divisione Comex del New York Mercantile Exchange, l’oro con consegna ad agosto è salito al massimo della seduta di 1.345,70 dollari l’oncia troy, il massimo dal 19 marzo, prima di ridurre le perdite e attestarsi a 1.342,20 dollari negli scambi della mattinata statunitense, con un’impennata dell‘1,35%, o di 17,90 dollari.
Supporto a 1.312,10, il minimo dal 7 luglio e resistenza a 1.358,90, il massimo dal 18 marzo.
Sempre sul Comex, l’argento con consegna a settembre schizza a +2,11%, o di 44,5 centesimi, a 21,52 dollari l’oncia troy, il massimo dal 16 marzo.
I verbali del vertice di giugno della Federal Reserve pubblicati ieri hanno indicato che i funzionari hanno deciso di concludere il programma di acquisti di bond della banca ad ottobre.
Tuttavia, i verbali non hanno fornito nuove indicazioni circa l’aumento dei tassi di interesse. La banca centrale riconosce che l’economia sta continuando a migliorare ma i funzionari restano divisi sulle prospettive di inflazione.
Intanto, il rame con consegna a settembre scende dello 0,42%, o di 1,4 centesimi, a 3,235 dollari la libbra.
Stamane, i dati hanno mostrato un aumento del 7,2% delle esportazioni cinesi a giugno rispetto all’anno precedente, contro le aspettative di una crescita pari al 10,6%, mentre le importazioni sono salite del 5,5%, contro le previsioni di un incremento del 5,8%.
Il surplus commerciale cinese è sceso a 31,6 miliardi di dollari il mese scorso, da un dato di 35,92 miliardi a maggio, rispetto ad una previsione di un surplus pari a 35,0 miliardi di dollari.
La nazione asiatica è il principale consumatore mondiale di rame, col 40% della richiesta mondiale.