Investing.com - Il prezzo del greggio schizza per il secondo giorno consecutivo questo martedì, la propensione al rischio è migliorata sulla scia delle parole del Presidente cinese Xi Jinping che hanno ridimensionato i timori per il conflitto commerciale tra Stati Uniti e Cina.
Intervenendo al Boao Forum for Asia, Xi ha dichiarato che la Cina abbasserà i dazi all’importazione sui veicoli, incoraggerà le importazioni e rafforzerà la protezione della proprietà intellettuale.
I commenti hanno contribuito a ridimensionare le paure degli investitori per lo scontro commerciale ad occhio per occhio tra i due paesi, scontro che molti temevano potesse inasprirsi fino a diventare una vera e propria guerra commerciale tra le due principali economie mondiali.
I future del greggio West Texas Intermediate scambiati a New York rimbalzano di 81 centesimi, o dell’1,3%, a 64,22 dollari al barile alle 4:00 ET (08:00 GMT).
Intanto, i future del greggio Brent, il riferimento per il prezzo del greggio al di fuori degli Stati Uniti, subiscono un’impennata di 88 centesimi, o dell’1,3%, a 69,53 dollari al barile.
Entrambi i prezzi hanno raggiunto i massimi dal 2 aprile all’inizio della seduta.
I prezzi del greggio hanno segnato un balzo di oltre il 2% ieri, recuperando la maggior parte delle perdite della scorsa settimana, quando i timori di una guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina avevano pesato sul sentimento.
I trader del greggio attendono i nuovi dati settimanali sulle scorte di greggio statunitensi per valutare la forza della domanda del principale consumatore mondiale di oro nero e quanto velocemente i livelli di produzione continueranno ad aumentare.
L’American Petroleum Institute, un gruppo del settore, rilascerà il report settimanale alle 16:30 ET (20:30 GMT). I dati ufficiali della Energy Information Administration saranno rilasciati domani e si prevede un aumento di 0,2 milioni di barili.
Analisti e trader di recente hanno messo in guardia dall’impennata della produzione di scisto USA, che potrebbe vanificare gli sforzi dell’OPEC di mettere fine alle scorte in esubero.
A novembre dello scorso anno, l’OPEC e altri produttori tra cui la Russia hanno deciso di tagliare la produzione di circa 1,8 milioni di barili al giorno per riportare le scorte globali alla media quinquennale. L’accordo dovrebbe scadere alla fine del 2018.
Il mercato tiene d’occhio anche gli sviluppi in Siria. Il Presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha promesso una “forte risposta” entro 24-48 ore al presunto attacco chimico in Siria, che secondo lui potrebbe essere opera del governo siriano, dell’Iran, della Russia o di tutti e tre.
Intanto, i future della benzina schizzano dell’1,1% a 2,001 dollari al gallone, mentre il combustibile da riscaldamento registra un’impennata dell’1,2% a 2,020 dollari al gallone.
I future del gas naturale salgono dello 0,2% a 2,698 dollari per milione di BTU.