Futures Pros - I futures dell’oro sono scesi per la prima volta dopo sette giorni, al minimo giornaliero; gli investitori si sono ritirati dal mercato dopo dell’impennata dei prezzi di lunedì, al massimo delle ultime 7 settimane.
La divisione Comex del New York Mercantile Exchange, ha scambiato i futures dell’oro con consegna ad aprile a 1.397,15 dollari l’oncia troy durante la mattinata di scambi europei, con un calo dello 0,69%.
Precedentemente si era scesi a un minimo giornaliero di 1.396,45 dollari l’oncia troy.
Nella mattinata il prezzo dell'oro è schizzato a 1.411,45 dollari l’oncia troy, il prezzo più alto dal 4 gennaio, come conseguenza del ricorso al metallo prezioso come bene rifugio, tra i disordini in Medio Oriente e Nord Africa che non accennano a placarsi.
L’impennata ha spinto alcuni investitori a vendere per bloccare i guadagni, l'aumento dei prezzi porterebbe a una diminuzione della domanda.
L'oro è spesso considerato un rifugio contro le turbolenze politiche o le recessioni economiche, in parte perché non è così legato alla produzione industriale come lo sono altre materie prime e titoli azionari.
Nel frattempo, il dipartimento di statistica e censimento di Hong Kong ha dichiarato martedì che il flusso dell’oro da Hong Kong alla Cina continentale nel 2010 è più che raddoppiato rispetto all'anno precedente, passando a 118,9 tonnellate.
La Cina, il secondo consumatore di oro al mondo, ha importato circa 209 tonnellate nei primi dieci mesi del 2010, contro le 45 tonnellate in tutto il 2009, secondo lo Shanghai Gold Exchange.
Nel frattempo, l’argento con consegna a marzo è sceso dal massimo di 31 anni, perdendo il 4,2%, scambiato a 32,45 dollari l’oncia troy, dopo l’impennata a 34,32, il prezzo più alto dal marzo del 1980.
La divisione Comex del New York Mercantile Exchange, ha scambiato i futures dell’oro con consegna ad aprile a 1.397,15 dollari l’oncia troy durante la mattinata di scambi europei, con un calo dello 0,69%.
Precedentemente si era scesi a un minimo giornaliero di 1.396,45 dollari l’oncia troy.
Nella mattinata il prezzo dell'oro è schizzato a 1.411,45 dollari l’oncia troy, il prezzo più alto dal 4 gennaio, come conseguenza del ricorso al metallo prezioso come bene rifugio, tra i disordini in Medio Oriente e Nord Africa che non accennano a placarsi.
L’impennata ha spinto alcuni investitori a vendere per bloccare i guadagni, l'aumento dei prezzi porterebbe a una diminuzione della domanda.
L'oro è spesso considerato un rifugio contro le turbolenze politiche o le recessioni economiche, in parte perché non è così legato alla produzione industriale come lo sono altre materie prime e titoli azionari.
Nel frattempo, il dipartimento di statistica e censimento di Hong Kong ha dichiarato martedì che il flusso dell’oro da Hong Kong alla Cina continentale nel 2010 è più che raddoppiato rispetto all'anno precedente, passando a 118,9 tonnellate.
La Cina, il secondo consumatore di oro al mondo, ha importato circa 209 tonnellate nei primi dieci mesi del 2010, contro le 45 tonnellate in tutto il 2009, secondo lo Shanghai Gold Exchange.
Nel frattempo, l’argento con consegna a marzo è sceso dal massimo di 31 anni, perdendo il 4,2%, scambiato a 32,45 dollari l’oncia troy, dopo l’impennata a 34,32, il prezzo più alto dal marzo del 1980.