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Oro in calo dopo il report del World Gold Council

Pubblicato 20.05.2014, 09:20
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Investing.com - I prezzi dell’oro sono in calo questo martedì, poiché continuano a pesare i timori di un indebolimento della domanda.

Sulla divisione Comex del New York Mercantile Exchange, l’oro con consegna a giugno è sceso dello 0,27% o di 3,50 dollari a 1.290,30 dollari l’oncia troy nella mattinata europea.

I prezzi sono rimasti nel range tra 1.289,20 dollari l’oncia e 1.294,90. L’oro è salito dello 0,03% o di 40 centesimi questo lunedì a 1.293,80 dollari l’oncia.

I prezzi dell’oro troveranno supporto a 1.277,70 dollari l’oncia, il minimo dal 12 maggio e resistenza a 1.305,70, massimo del 19 maggio.

Il report del World Gold Council rilasciato questo martedì ha rivelato che la domanda cinese di oro è scesa del 18% nel primo trimestre, poiché è scesa la domanda di lingotti e monete da parte degli investitori.

La domanda globale di lingotti e monete è scesa del 39% a 283 tonnellate nei primi tre mesi dell’anno, il minimo degli ultimi quattro anni.

Intanto sugli investitori pesa l’incertezza sugli sviluppi in Ucraina, dopo gli scontri di ieri tra i separatisti filorussi e le forze ucraine che hanno in cui è rimasto ucciso un soldato ucraino.

L’Ucraina terrà le elezioni presidenziali il 25 maggio e si continua a temere che la Russia possa interferire nelle votazioni ed aggravare la crisi.

Gli operatori dei mercati attendono per domani i verbali dell’ultimo vertice di politica monetaria della Fed, alla ricerca del punto di vista interno della banca sull’economia.

Nel corso della giornata, sono attesi i discorsi del Presidente della Federal Reserve di Philadelphia Charles Plosser e del Presidente della Federal Reserve di New York William Dudley.

Sul Comex l’argento con consegna a luglio è sceso dello 0,13% o di 2,5 centesimi a 19,33 dollari l’oncia troy.

Il rame con consegna a luglio è salito dello 0,14% o di 0,4 centesimi a 3,172 dollari la libbra.

Il metallo rosso è stato supportato nelle ultime sedute, nella speculazione di un aumento della domanda cinese nel breve termine.

La nazione asiatica è il principale consumatore di rame ed ha rappresentato il 40% del consumo mondiale lo scorso anno.

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