Investing.com - Il prezzo dell’oro è in salita questo venerdì, ma i guadagni sono limitati dal biglietto verde che resta supportato dai dati di ieri sulle richieste di sussidio USA; per oggi i mercati attendono il report sull’occupazione non agricola statunitense.
Sulla divisione Comex del New York Mercantile Exchange, i futures dell’oro con consegna a giugno sono in salita dello 0,25%, a 1.184,90 dollari l’oncia troy.
Il contratto di giugno ha chiuso la seduta di giovedì in calo dello 0,68% a 1.182,20 dollari l’oncia.
I futures troveranno supporto a 1.168,40 dollari, il minimo dall’1 maggio e resistenza a 1.199,30 dollari, il massimo dal 5 maggio.
Il dollaro si è rafforzato dopo che il Dipartimento per il Lavoro USA ha mostrato che il numero delle richieste di sussidio di disoccupazione è salito di 3.000 unità, a 265.000, dalle 262.000 unità della settimana precedente.
Gli analisti avevano previsto un aumento di 18.000 unità a 280.000 la scorsa settimana.
I traders attendono inoltre il report di oggi sull’occupazione non agricola USA, che dovrebbe fornire ulteriori indicazioni sulla forza del mercato del lavoro USA.
Se il report dovesse risultare positivo, aumenteranno le aspettative sulla tempistica di un aumento dei tassi da parte della banca centrale, mentre se i dati dovessero essere deludenti si ridurrebbero le speranze di un aumento anticipato dei tassi.
I recenti report economici hanno mostrato che l’economia si è indebolita dall’inizio dell’anno, spingendo molti investitori a rinviare le aspettative sulla tempistica del primo aumento dei tassi da parte della Federal Reserve.
Sempre sul Comex, i futures dell’argento con consegna a luglio sono in salita dello 0,42% a 16,368 dollari l’oncia troy mentre il rame con consegna a luglio sale dello 0,09%, a 2,921 dollari la libbra.
Sull’oro pesano i prezzi dei bond governativi globali. Il rendimento dei Bund tedeschi a 10 anni ha toccato un nuovo massimo del 2015 stamane, mentre il rendimento dei Titoli del Tesoro USA a 10 anni ha toccato il massimo di due mesi.
Il prezzo resta supportato tra le speranze che i policymakers cinesi decidano di introdurre nuove misure di stimolo per dare slancio all’economia, dopo i segnali di una crescita rallentata.
La nazione asiatica è il principale consumatore mondiale di rame, col 40% della richiesta globale del metallo rosso.