Investing.com - L’oro è scambiato vicino al massimo delle ultime due settimane questo lunedì, con gli investitori che assimilano una serie di dati economici Usa per valutare la ripercussione sul metallo prezioso.
Sulla divisione Comex del New York Mercantile Exchange, i futures dell’oro con consegna ad aprile salgono di 1,40 dollari, o dello 0,12%, a 1.214,60 dollari l’oncia troy negli scambi della mattinata statunitense, dopo aver toccato il massimo intraday di 1.233,00 dollari, il massimo dal 17 febbraio.
I futures troveranno supporto a 1.204,10 dollari, il minimo dal 27 febbraio, e resistenza a breve termine a 1.236,70 dollari, il massimo dal 17 febbraio.
Intanto, i futures dell’argento con consegna a maggio salgono di 5,5 centesimi, o dello 0,39%, a 16,62 dollari l’oncia troy.
Il Dipartimento per il commercio ha mostrato che le spesa dei consumatori sono scese dello 0,2% a gennaio, contro le aspettative di un calo dello 0,1% e dopo il calo dello 0,3% di dicembre.
Si è trattato del primo calo dall’inizio del 2009. La spesa dei consumatori è il principale indicatore della crescita USA e rappresenta i due terzi dell’attività economica.
Il report ha mostrato che i redditi personali sono aumentati dello 0,3% a gennaio, contro le aspettative di un aumento dello 0,4%.
L’indice dei prezzi PCE core è salito dello 0,1% a gennaio, in linea con le aspettative, dopo una lettura invariata a dicembre. L’indice PCE è salito ad un tasso annuo dell’1,3%, contro le previsioni di un aumento dell’1,3% a dicembre.
La Federal Reserve utilizza l’indice core PCE per determinare la possibilità di un taglio o un aumento dei tassi di interesse, con l’obiettivo di crescita al 2% o poco al di sotto.
Intanto, l’Indice del Dollaro USA, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute è stabile a 95,26, dopo aver toccato il massimo di un mese di 95,54.
L’oro è stato supportato dalla decisione di abbassare i tassi di interesse in Cina.
Nel corso del weekend, la Banca Popolare Cinese ha tagliato il tasso di interesse di riferimento di un quarto di punto percentuale al 5,35%, per tentare di incoraggiare la crescita e contenere la minaccia di deflazione nella seconda economia mondiale.
Si tratta del secondo taglio dei tassi in meno di quattro mesi e lascia intendere che Pechino sta compiendo scelte forti nel supportare l’economia dal momento che sta venendo meno lo slancio e sta aumentando il rischio di deflazione.
Le aspettative di uno stimolo monetario sono positive per l’oro, poiché il metallo è considerato un investimento rifugio e una protezione contro l’inflazione.
Sempre sul Comex, il rame con consegna a maggio sale di 0,5 centesimi, o dello 0,19%, a 2,687 dollari la libbra, dopo aver toccato il massimo della seduta di 2,716 dollari, il massimo dal 13 gennaio.
I report economici sul settore manifatturiero rilasciati negli ultimi due giorni hanno rivelato un quadro misto dello stato di salute del settore manifatturiero cinese.
L’indice finale HSBC sul settore manifatturiero per il mese di febbraio è salito a 50,7, superando la lettura dell’indice flash pari a 50,1.
Tuttavia, l’indice ufficiale dei direttori acquisti per il settore manifatturiero cinese pubblicato ieri è risultato pari a 49,9 a febbraio, poco al di sopra della lettura prevista di 49,7 ed in lieve rialzo rispetto al minimo di due anni di 49,8 segnato a gennaio.
I dati misti hanno fatto aumentare la pressione sui policymaker perché stimolino l’economia instabile.
La nazione asiatica è il principale consumatore mondiale di rame, col 40% della richiesta globale lo scorso anno.