ROMA/MILANO (Reuters) - E' attesa questa sera alla Camera l'approvazione, molto probabilmente con voto segreto, della nuova legge elettorale, sulla quale il governo ha già ottenuto tre fiducie la scorsa settimana, malgrado i dissensi di una parte del Pd e di tutta l'opposizione.
"Stasera, credo e spero sarà approvato [l'Italicum]. Sarà chiaro chi vince, saranno gli elettori a decidere quale sarà il partito che finalmente vince e non ci saranno più accordi", ha detto stamattina il premier Matteo Renzi alla Borsa di Milano, difendendo una riforma che nelle intenzioni dovrebbe garantire governi più stabili.
In aula alla Camera, assenti i deputati di Forza Italia, sono in corso le votazioni sugli ordini del giorno, mentre il voto finale dovrebbe avvenire entro le 20,00.
Il capogruppo di Fi, Renato Brunetta, ha annunciato, al termine di una riunione con i suoi deputati, che "le opposizioni non partecipano al voto. Il governo si approva una riforma elettorale senza partecipazione alcuna da parte del resto del Parlamento". Anche Lega Nord e Fdi hanno detto che non saranno in aula al momento del voto sull'intero provvedimento, seguite da M5s.
Ciononostante Fi e Lega Nord hanno detto di avere fatto richiesta di voto segreto, in modo da indurre il maggior numero di deputati dissenzienti del Pd a votare no.
Nei tre voti di fiducia della scorsa settimana 38 deputati della minoranza Pd avevano disertato lo scrutinio, in polemica con Renzi, e con il voto segreto potrebbero salire quasi a 50, come ha detto una fonte del partito. Anche se così fosse, non riuscirebbero ad impedire l'approvazione del disegno di legge.
La missione del governo è fare le riforme, ha detto Renzi da Milano.
Tra quelle messe in cantiere, ha citato il Jobs act, per il quale mancano alcuni decreti applicativi, la riforma costituzionale dimodifica del Senato, che aspetta di essere approvata in seconda lettura e la riforma della Pa, passata la scorsa settimana in prima lettura in Senato, dovrebbe vedere la luce a fine anno.
Servirà "ancora un passaggio alla Camera e forse ancora uno al Senato", ha detto Renzi.
(Roberto Landucci)