Di Ambar Warrick
Investing.com - I prezzi del petrolio sono in calo questo martedì, tra i timori di ulteriori venti contrari alla domanda, a causa dei lockdown contro il COVID in Cina, e l’attesa del report mensile dell’OPEC sulle previsioni, che sarà rilasciato in giornata.
La serie di lockdown contro il COVID disposti in Cina, il più grande importatore di greggio al mondo, ha stimolato un forte calo delle importazioni di petrolio quest’anno, minacciando di rendere negativa la domanda di petrolio cinese.
L’ultimo segnale preoccupante è arrivato quando le restrizioni ai viaggi in diverse regioni hanno interrotto le celebrazioni della festa d’autunno in Cina, che di solito stimolano un picco di viaggi su strada.
I future del Brent scambiati a Londra sono scesi dell’1,3% a 92,98 dollari al barile, mentre quelli statunitensi West Texas Intermediate sono scesi dell’1% a 86,91 dollari barile alle 03:55 CEST.
C’è grande attesa per il report mensile dell’Organizzazione dei Paesi Esportatori di Petrolio (OPEC) e dei suoi alleati, dopo il lieve taglio deciso la scorsa settimana.
Il cartello ha riportato la produzione di petrolio ai livelli pre-COVID per la prima volta in due anni nel 2022. Ma sulla domanda di greggio ha pesato il rallentamento della crescita economica in tutto il mondo.
Il prezzo del petrolio si è inoltre allontanato notevolmente dai picchi di 14 anni raggiunti durante l’inizio del conflitto tra Russia e Ucraina.
Oggi l’attenzione è rivolta anche ai dati sull’inflazione statunitense IPC, che saranno rilasciati nel corso della giornata.
I dati saranno probabilmente determinanti per i piani di rialzo dei tassi di interesse da parte della Federal Reserve.
La forza del dollaro ha pesato sui prezzi del greggio quest’anno, dato che rende più costosa l’importazione di petrolio. I principali importatori asiatici, India e Indonesia in particolare, hanno risentito dell’apprezzamento del biglietto verde.