Investing.com - I future del greggio sono in calo negli scambi di questo lunedì; pesano i timori che l’aumento del petrolio di scisto USA possa vanificare gli sforzi dei principali produttori di petrolio.
Il greggioWest Texas Intermediate è sceso di 63 centesimi o dell’1,08% a 57,73 dollari al barile alle 09:50 a.m. ET (13:50 GMT).
Il greggio Brent, il riferimento al di fuori degli USA, è sceso di 79 centesimi, o dell’1,22%, a 62,94 dollari al barile.
La scorsa settimana, i dati di Baker Hughes, (azienda di servizi di General Electric (NYSE:GE), hanno mostrato che il numero degli impianti attivi negli Stati Uniti è salito di due unità a 748. La produzione nazionale USA ha visto una ripresa di quasi il 15% dal recente minimo della metà del 2016 e l’aumento dell’attività di trivellazione implica che la produzione salirà ancora, dal momento che i produttori sono attratti dal rialzo dei prezzi.
I prezzi sono aumentati dopo che l’Organizzazione dei Paesi Esportatori di petrolio e gli altri principali produttori di greggio con a capo la Russia hanno deciso di estendere l’attuale accordo sul taglio della produzione oltre la scadenza del marzo 2018 fino alla fine del prossimo anno.
A novembre dello scorso anno, l’OPEC ed altri 11 produttori non-OPEC, con a capo la Russia, hanno accettato di tagliare la produzione di circa 1,8 milioni di barili al giorno tra il 1° gennaio e il 30 giugno.
L’accordo è stato prorogato nel maggio di quest’anno per altri nove mesi, fino al marzo 2018, nel tentativo di ridimensionare le scorte globali in esubero e di supportare il prezzo del greggio.
Tuttavia, i timori che l’aumento della produzione statunitense possa minare gli sforzi compiuti dall’OPEC per ridurre le scorte in eccesso stanno impedendo ai prezzi di salire ancora, secondo i trader.
Intanto, i future della benzina sono in calo dell’1,59 centesimi, a 1,711 dollari al gallone, mentre i future del gas naturale scendono dell’1,47%, a 3,016 dollari per milione di BTU.