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Prezzo del greggio in salita dopo il crollo del 3% di ieri

Pubblicato 27.05.2015, 09:15
© Reuters.  Il prezzo del greggio sale dopo il crollo del 3% di ieri
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Investing.com - I futures del greggio sono in ripresa dopo il brusco crollo della seduta precedente questo mercoledì, mentre i traders attendono la pubblicazione dei dati settimanali sulle scorte statunitensi ed i prodotti raffinati per valutare la forza della domanda da parte del principale consumatore mondiale di greggio.

Sul New York Mercantile Exchange, il greggio con consegna a luglio schizza di 70 centesimi, o dell’1,2%, a 58,73 dollari al barile negli scambi della mattinata europea.

Ieri, i futures del greggio scambiati sulla borsa di New York sono crollati a 57,71 dollari, il minimo dal 29 aprile, prima di chiudere con un crollo di 1,69 dollari, o del 2,83%, a 58,03 dollari, per via del dollaro forte e dei timori che la produzione di petrolio di scisto negli USA possa aumentare nei prossimi mesi.

L’American Petroleum Institute rilascerà il report sulle scorte nel corso della giornata, mentre il report governativo di domani dovrebbe mostrare un calo di 2,0 milioni di barili delle scorte di greggio nella settimana conclusasi il 22 maggio.

Pesano inoltre i segnali che la forte riduzione dell’attività di trivellazione negli Stati Uniti vista negli ultimi mesi possa iniziare a fermarsi. L’agenzia di ricerche di settore Baker Hughes (NYSE:BHI) ha dichiarato che il numero degli impianti di trivellazione negli Stati Uniti si è ridotto solo di una unità a 659 la scorsa settimana.

Negli ultimi mesi, i traders hanno seguito con attenzione la riduzione degli impianti di trivellazione per cercare di capire se possa contribuire a ridurre l’eccesso di greggio sul mercato.

Tuttavia, il tasso della riduzione è rallentato nelle ultime settimane, facendo temere che alcune compagnie di estrazione di petrolio di scisto possano decidere di aumentare la produzione se i prezzi dovessero restare vicini ai livelli attuali.

Sull’ICE Futures Exchange di Londra, il greggio Brent con consegna a luglio sale di 58 centesimi, o dello 0,92%, a 64,30 dollari al barile. Ieri il prezzo del greggio Brent è crollato a 63,29 dollari, un livello che non si registrava dal 23 aprile, prima di chiudere a 63,72 dollari, con un crollo di 1,80 dollari, o del 2,75%.

Il prezzo del greggio Brent scambiato sulla borsa di Londra è stato supportato dalle speculazioni che un accordo sul nucleare iraniano non verrà raggiunto prima del 30 giugno, riducendo i timori per un eccesso di esportazioni da Tehran a breve termine.

L'Organizzazione dei Paesi Esportatori di petrolio dovrebbe mantenere invariati i livelli di produzione durante il vertice del 5 giugno, nonostante l’apprensione per l’eccesso delle scorte globali.

Intanto, l’euro e lo yen salgono contro il dollaro questo mercoledì, dal momento che si è fermata l’impennata del biglietto verde dovuta alle aspettative di un aumento dei tassi di interesse USA nel corso dell’anno.

L’Indice del Dollaro USA, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, scende dello 0,37% a 97,03 dollari questa mattina, staccandosi dal massimo di cinque settimane di 97,47 registrato ieri.

Il dollaro ha subito un’impennata ieri dopo i dati che hanno mostrato che i piani di investimento delle imprese USA sono aumentati, la fiducia dei consumatori è migliorata ed i prezzi delle case sono saliti.

I dati positivi hanno alimentato le aspettative che la Federal Reserve possa decidere di alzare i tassi di interesse nel corso dell’anno se l’economia dovesse continuare a migliorare come previsto.

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