Di Alessandro Albano
Investing.com - Nuovo rimbalzo dei contratti alimentari sulle diverse Borse, dopo che la Russia ha deciso di sospendere, a tempo indeterminato, la sua partecipazione all'accordo sul grano firmato circa tre mesi fa che ha garantito gli approvvigionamenti a livello globale.
Al momento, i future sul Frumento per la consegna di dicembre a Chicago segnano un rialzo del 6,4% a 883 dollari per bushel, l'unità di misura statunitense per i cereali, mentre il mais sale del 3% a circa $700 per bushel.
La decisione del Cremlino arriva dopo che nel sabato appena passato i droni ucraini avrebbero attaccato la flotta russa del Mar Nero nel porto di Sebastopoli, in Crimea, regione annessa nel 2014, creando un presupposto per dichiarare l'area non sicura.
In una conferenza stampa tenuta domenica, il ministro degli esteri Andrei Rudenko non escluso che l'accordo possa tornare in vigore, confermando i colloqui con i rappresentanti turchi e Nato, ma un'eventuale ripristino passerà dai risultati dell'inchiesta aperta per far luce sull'origine dell'attacco alle navi russe in Crimea.
Secondo il Cremlino, gli attacchi hanno una matrice Ucraina e sono stati lanciati dalla regione di Odessa, epicentro delle esportazioni di grano. Le accuse sono state respinte dal governo di Kiev, che però nelle recenti settimane ha incrementato con successo gli attacchi contro le forze russe in diverse regioni strategiche del Paese.
Ricordiamo che l'intesa tra Nato, Turchia, Russia e Ucraina ha permesso a Kiev di spedire più di 9 milioni di tonnellate di beni primari agricoli dai propri porti, con un effetto significativo sull'equilibrio generale del mercato globale. L'accordo avrebbe dovuto essere rinnovato il prossimo 19 novembre.
La Russia e l'Ucraina, infatti, rappresentano insieme quasi il 30% delle esportazioni mondiali di cereali, e un loro stop provocherebbe un forte scossone suoi mercati più fragili, come quelli africani, che dipendono in larga parte dalle navi che passano il Mar Nero.
Tuttavia, i controlli sulle singole navi e la difficoltà di assicurarne il passaggio sulle acque salate hanno rallentato di gran lunga le esportazioni. Come dichiarato su Facebook (NASDAQ:META) dal ministero ucraino delle Infrastrutture, ci sarebbero ancora milioni di tonnellate di beni agricoli in attesa di essere spediti in mare e nei porti, con oltre 200 navi che fanno parte dell'intesa sul grano che sono essenzialmente congelate.
I prezzi internazionali dei beni esportati da Mosca e Kiev sono diminuiti di quasi il 30% da quando sono iniziate le speculazioni su una possibile intesa, ma ora che l'accordo potrebbe saltare si corre il rischio di una drammatica inversione dei prezzi non solo del grano, ma anche del mais, dei semi di girasole e dell'olio.
Ole Hansen, stratega di Saxo Bank, ha sottolineato in una nota mattutina ai clienti che la sospensione arriva in un momento difficile per i mercati: i dati della Commodity Futures Trading Commission suggeriscono che i gestori di fondi hanno scommesso sempre di più sul calo dei prezzi dei cereali nelle ultime settimane, con un posizionamento netto allo scoperto nei futures sul grano di Chicago che ha raggiunto un massimo di 28 mesi nella settimana fino a martedì scorso.
"Se c'è da sostituire una nave che doveva arrivare dall'Ucraina, quali sono le opzioni? Non molte", ha detto a Reuters un trader di cereali di Singapore che fornisce grano ad acquirenti in Asia e Medio Oriente