Giovedì Jefferies ha aggiornato le prospettive finanziarie delle azioni Want Want China Holdings Limited (HKG:0151) (OTC:WWNTF), alzando l'obiettivo di prezzo a 5,42 dollari di Hong Kong dal precedente 5,30 dollari di Hong Kong e mantenendo il rating "Hold" (mantenere) sul titolo. La revisione fa seguito alla performance della società nel secondo semestre dell'anno fiscale 2024, che ha registrato un aumento del 2% delle vendite e del 27% dell'utile netto.
Le vendite riportate sono state in linea con le stime di Jefferies, anche se inferiori del 5% alle aspettative del mercato. Tuttavia, l'utile netto ha superato le previsioni di Jefferies del 7%, grazie a un margine di profitto lordo (GPM) leggermente migliore e a un'aliquota fiscale effettiva (ETR) inferiore.
I risultati finanziari della società sono stati sostenuti da pratiche di gestione efficienti e dalle condizioni di mercato. Per l'anno fiscale 2025, il management ha fissato un obiettivo di crescita dei ricavi in linea con il tasso di crescita annuale composto (CAGR) degli ultimi cinque anni.
Inoltre, prevede un continuo miglioramento del margine di profitto lordo. Queste prospettive ottimistiche sono in parte dovute all'eliminazione delle tariffe sui prodotti lattiero-caseari importati dalla Nuova Zelanda in Cina, entrata in vigore nel gennaio 2024.
Alla luce di questi sviluppi, Jefferies prevede per Want Want China una crescita del 3% delle vendite e del 6% dell'utile netto nell'anno fiscale 2025. La previsione è sostenuta dal focus strategico dell'azienda sulla crescita dei ricavi e sull'espansione dei margini, sfruttando i cambiamenti favorevoli delle politiche commerciali.
I recenti risultati di Want Want China e le sue strategie prospettiche indicano una traiettoria stabile, come si evince dall'adeguamento dell'obiettivo di prezzo da parte di Jefferies. Il rating Hold indica che gli analisti, pur vedendo un potenziale nella gestione finanziaria e nella strategia di mercato dell'azienda, consigliano agli investitori di mantenere le posizioni attuali fino a quando non emergeranno ulteriori indicatori di crescita.
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