L’11 luglio, la Commissione Europea ha adottato formalmente la sua nuova strategia sul Web4 e sui mondi virtuali, con lo scopo di assicurare "un ambiente digitale aperto, sicuro, affidabile, equo e inclusivo" per i cittadini dell’Unione Europea. La strategia si basa su quattro pilastri principali, che ruotano attorno alla valorizzazione delle persone, al sostegno delle aziende, all’ulteriore sviluppo dei servizi pubblici e alla definizione di standard globali per il "Web 4.0", un termine appena coniato che cerca di anticipare la prossima ondata tecnologica.
Sebbene sia lodevole che la Commissione Europea stia strategicamente pensando di far sì che l’UE diventi leader del Web 4.0 e dei mondi virtuali, non ci dovremmo dimenticare che – nonostante tutto l’hype per il Web3 e i trend che l'hanno accompagnato – i principali istituti di credito e finanziari hanno finora riposto la loro fiducia solo e principalmente in Bitcoin (BTC) e, in misura minore, Ethereum.
In effetti, è difficile sostenere che il Web3 abbia avuto alcun tipo d'impatto... a parte un momentaneo incremento d'interesse in Lamborghini e Rolex. Prima verrà dimenticato questo termine, prima potremo tornare a concentrarci su ciò che conta davvero.