Investing.com - Il dollaro USA continua a scendere contro il dollaro canadese dal massimo di quattro anni e mezzo contro il dollaro canadese questo lunedì, al minimo di una settimana dopo i dati che hanno mostrato un aumento dell’inflazione dei prezzi al consumo a dicembre.
Il cambio USD/CAD è sceso dello 0,61% a 1,1058 nella mattinata USA. Il cambio è salito ai massimi di 1,1223 lo scorso venerdì, il massimo dal luglio 2009.
Supporto a 1,1025 e resistenza a 1,1132, massimo della seduta.
Statistics Canada ha dichiarato che l’inflazione dei prezzi alla produzione è salita dello 0,7% a dicembre, in salita dell’1,4% su base annua, per via di costi energetici più alti ed un dollaro canadese più debole.
L’indice dei prezzi delle materie prime è salito dell’1,9% a dicembre, contro le aspettative di un aumento del 2%; rispetto all’anno precedente è stato registrato un aumento del 2,1%.
L’indice dei prezzi dei prodotti industriali è salito dello 0,7% a dicembre, contro le aspettative di un aumento dell’1% e dopo l’aumento dello 0,2% di novembre.
Il dollaro canadese è stato supportato dai dati rilasciati venerdì che hanno mostrato una crescita del PIL canadese dello 0,2% a novembre, in linea con le aspettative me in calo rispetto alla crescita dello 0,3% registrata ad ottobre.
Il dollaro canadese detto loonie è in salita contro l’euro, con EUR/CAD in calo dello 0,71% a 1,4913.
Nella zona euro i dati di lunedì hanno mostrato che ilsettore manifatturiero della zona euro continua la sua ripresa a gennaio.
L’indice PMI della zona euro è salito al massimo di 32 mesi di 54,0 a gennaio, contro il 52,7 di dicembre ed è sceso rispetto alla stima preliminare di 53,9.
Tutti i paesi periferici della zona euro hanno riportato un aumento dell’attività manifatturiera a gennaio, con la Grecia che torna in crescita per la prima volta dell’agosto 2009.
La moneta unica ha risentito dei dati della settimana scorsa che hanno mostrato un rallentamento dell’inflazione nella zona euro a gennaio; di conseguenza sono aumentati i timori che la Banca Centrale Europea possa inasprire la politica monetaria per evitare il rischio di deflazione.
Il cambio USD/CAD è sceso dello 0,61% a 1,1058 nella mattinata USA. Il cambio è salito ai massimi di 1,1223 lo scorso venerdì, il massimo dal luglio 2009.
Supporto a 1,1025 e resistenza a 1,1132, massimo della seduta.
Statistics Canada ha dichiarato che l’inflazione dei prezzi alla produzione è salita dello 0,7% a dicembre, in salita dell’1,4% su base annua, per via di costi energetici più alti ed un dollaro canadese più debole.
L’indice dei prezzi delle materie prime è salito dell’1,9% a dicembre, contro le aspettative di un aumento del 2%; rispetto all’anno precedente è stato registrato un aumento del 2,1%.
L’indice dei prezzi dei prodotti industriali è salito dello 0,7% a dicembre, contro le aspettative di un aumento dell’1% e dopo l’aumento dello 0,2% di novembre.
Il dollaro canadese è stato supportato dai dati rilasciati venerdì che hanno mostrato una crescita del PIL canadese dello 0,2% a novembre, in linea con le aspettative me in calo rispetto alla crescita dello 0,3% registrata ad ottobre.
Il dollaro canadese detto loonie è in salita contro l’euro, con EUR/CAD in calo dello 0,71% a 1,4913.
Nella zona euro i dati di lunedì hanno mostrato che ilsettore manifatturiero della zona euro continua la sua ripresa a gennaio.
L’indice PMI della zona euro è salito al massimo di 32 mesi di 54,0 a gennaio, contro il 52,7 di dicembre ed è sceso rispetto alla stima preliminare di 53,9.
Tutti i paesi periferici della zona euro hanno riportato un aumento dell’attività manifatturiera a gennaio, con la Grecia che torna in crescita per la prima volta dell’agosto 2009.
La moneta unica ha risentito dei dati della settimana scorsa che hanno mostrato un rallentamento dell’inflazione nella zona euro a gennaio; di conseguenza sono aumentati i timori che la Banca Centrale Europea possa inasprire la politica monetaria per evitare il rischio di deflazione.