Ricevi uno sconto del 40%
☕ Compri il calo? Dopo un -17%, Starbucks con upside +20%. Le migliori azioni scontate!
Sblocca lista

Bce, Pmi a picco e rischio credit crunch avvicinano la pausa

Pubblicato 25.10.2023, 10:06
© Reuters

Di Chiara Santilli

La produzione in calo generalizzato e le restrizioni ai prestiti bancari mostrano un’Eurozona sempre più alle corde. Per questo, i gestori sono convinti: “Lagarde non toccherà i tassi”. Occhi puntati sulla riunione di dicembre e sui reinvestimenti Pepp

Gestori e mercati sono sempre più convinti: dopo il decimo aumento consecutivo dei tassi, la Banca centrale europea userà la riunione in programma per domani per prendersi una pausa. A spazzare i dubbi residui su una nuova eventuale stretta monetaria, oltre alla frenata dell’inflazione e della crescita economica, ci hanno pensato gli ultimi dati macro: dagli indici Pmi di ottobre, sui minimi da quasi tre anni, alla fiducia consumatori tedeschi, ormai al lumicino, fino a una stretta creditizia ben oltre le previsioni formulate per il terzo trimestre. Tutti segnali che inducono gli operatori a considerare l’incontro imminente una parentesi interlocutoria, in Christine Lagarde si limiterà a ribadire il messaggio “tassi più alti più a lungo” e temporeggiare sulle sorti dei reinvestimenti del Pepp.

Pmi, Eurolandia verso la recessione

A ottobre gli indici Pmi dell’Eurozona hanno tutti deluso le stime. L’indicatore del manifatturiero è sceso da 43,4 a 43 punti, contro i 43,7 previsti, e quello dei servizi è passato da 48,7 a 47,8 nonostante fosse atteso invariato. La voce composita si è quindi attestata in calo da 47,2 a 46,5 punti, ai minimi dal novembre 2020 e oltre un punto sotto le stime degli economisti. Secondo S&P Global e Hamburg Commercial Bank (Hcob), autori dell’indagine, la produzione del settore privato è in preda al più forte rallentamento da quasi dieci anni (pandemia esclusa) e i nuovi ordini continuano a ridursi. Ecco perchè Cyrus de la Rubia, chief economist della banca tedesca, ritiene che non sarebbe preso alla provvista “nel vedere una leggera recessione dell'Eurozona durante la seconda metà di quest’anno”.

Annuncio di terzi. Non è un'offerta o una raccomandazione di Investing.com. Consultare l'informativa qui o rimuovere gli annunci .

Da segnalare il risultato negativo anche dei Pmi di Germania e Francia. Oltre a registrare un calo della fiducia dei consumatori, passata da -26,7 a -28,1 punti e sui minimi, l'economia tedesca si è infatti confermata in contrazione pure ad ottobre: l’indice composito è sceso da 46,4 a 45,8, quello sui servizi da 50,3 a 48 mentre quello manifatturiero è salito da 39,6 a 40,7 (sui massimi da cinque mesi ma sempre sotto la soglia dei 50 punti). E se il Pmi complessivo di Parigi è salito oltre le stime (45,3 punti contro i precedenti 44,1), quello dell’industria è arretrato più delle previsioni: a 42,6 da 44,2.

Accelera il credit crunch

Intanto la stessa Bce ha certificato che gli standard creditizi per i prestiti “si sono inaspriti ulteriormente” nel terzo trimestre a causa del peggioramento della congiuntura e del rialzo dei tassi. Secondo la Bank lending survey, la domanda di liquidità da parte di imprese e famiglie “ha continuato a diminuire fortemente”. E per il quarto trimestre “le banche dell'Area si aspettano un ulteriore, seppur più moderato, inasprimento netto dei criteri di finanziamento alle aziende e per l'erogazione mutui”. Altra stretta, secondo gli istituti, ci sarà anche per il credito al consumo.

I gestori guardano già a dicembre

Per i gestori, dunque, una pausa nell'inasprimento della Bce appare scontata. “Il ciclo di politica monetaria ha raggiunto una fase in cui i rischi di una stretta eccessiva e insufficiente si sono fatti più equilibrati”, spiega Konstantin Veit, portfolio manager di Pimco. Quanto ai reinvestimenti del programma di acquisto per l’emergenza pandemica, è suo parere che se ne discuterà ma senza rilasciare indicazioni. “Per il momento l'incertezza sulla riforma delle norme fiscali dell'Eurozona, il recente irripidimento al ribasso delle curve dei rendimenti e l'allargamento degli spread sovrani depongono a sfavore di qualsiasi decisione di rilievo”, osserva. Per Veit, la politica di reinvestimento sarà influenzata a tendere anche dalla conformazione di un nuovo quadro operativo per la gestione dei tassi a breve termine, inclusa l’entità del portafoglio obbligazionario strutturale. “Attualmente la Bce intende concludere questa revisione entro la primavera del 2024”, ricorda.

Annuncio di terzi. Non è un'offerta o una raccomandazione di Investing.com. Consultare l'informativa qui o rimuovere gli annunci .

Anche per François Rimeu, senior strategist di La Française Am, è probabile che le discussioni sul quantitative tightening si intensifichino alla luce degli ultimi commenti provenienti dai falchi dell’Eurotower. “Tuttavia - precisa - non ci aspettiamo ulteriori dettagli sul reinvestimento dei titoli nell'ambito del Pepp, soprattutto prima che l'Eurotower abbia concluso la revisione del quadro operativo prevista entro la primavera del 2024”. Per il resto, secondo l'esperto, il board di Francoforte manterrà l'approccio ‘meeting by meeting’: una scelta dettata dall'elevato livello di incertezza sulla dinamica della crescita salariale e sulla pressione sui prezzi dell'energia in scia al conflitto in Medio Oriente. “Pertanto, la presidente Lagarde probabilmente comunicherà che la Bce è pronta a rialzare nuovamente i tassi se necessario”, chiarisce.

Per Felix Feather, european economic analyst di abrdn, interessante sarà vedere come verrà presa la decisione di fare una pausa sui tassi. “I recenti commenti dei funzionari suggeriscono che la maggior parte dei policy maker sia favorevole a mantenere il costo del denaro al livello attuale per un periodo prolungato. Di certo le motivazioni della decisione ribadiranno l'intenzione della Bce di restare in territorio restrittivo per un certo periodo di tempo”, fa notare. Ma, dal suo punto di vista, non è ancora chiaro come le comunicazioni inquadreranno i nuovi rischi al rialzo innescati dalle prospettive di inflazione alla luce della dinamica dei prezzi delle materie prime. “La chiarezza su questo tema darà agli investitori un'idea più precisa dei rischi a breve termine per i tassi di interesse nell'Eurozona”, conclude.

Per ulteriori approfondimenti: FocusRisparmio - FR|Vision

Annuncio di terzi. Non è un'offerta o una raccomandazione di Investing.com. Consultare l'informativa qui o rimuovere gli annunci .

Ultimi commenti

Andrà tutto bene...per finirla prima, aumentare le sanzioni ai Russi, aumentare al 7% il tasso BCE, fornire assistenza incondizionata di finanze e mezzi all'Ukraina, mandarci spediti in stagflazione..e se vogliamo esagerare per essere certi di scassare tutto riattivare ferocemente Fiscal compact UE...poi ci sarebbe anche il MES, ma mi sembra di esagerare. Avanti così, fino alla fine
...meglio...continueremo con attenta selezione ad acquistare bond a prezzi da saldo...
a breve ne comprerai a bancali!
si Pausa pranzo
Installa le nostre app
Avviso esplicito sui rischi: Il trading degli strumenti finanziari e/o di criptovalute comporta alti rischi, compreso quello di perdere in parte, o totalmente, l’importo dell’investimento, e potrebbe non essere adatto a tutti gli investitori. I prezzi delle criptovalute sono estremamente volatili e potrebbero essere influenzati da fattori esterni come eventi finanziari, normativi o politici. Il trading con margine aumenta i rischi finanziari.
Prima di decidere di fare trading con strumenti finanziari o criptovalute, è bene essere informati su rischi e costi associati al trading sui mercati finanziari, considerare attentamente i propri obiettivi di investimento, il livello di esperienza e la propensione al rischio e chiedere consigli agli esperti se necessario.
Fusion Media vi ricorda che i dati contenuti su questo sito web non sono necessariamente in tempo reale né accurati. I dati e i prezzi presenti sul sito web non sono necessariamente forniti da un mercato o da una piazza, ma possono essere forniti dai market maker; di conseguenza, i prezzi potrebbero non essere accurati ed essere differenti rispetto al prezzo reale su un dato mercato, il che significa che i prezzi sono indicativi e non adatti a scopi di trading. Fusion Media e qualunque fornitore dei dati contenuti su questo sito web non si assumono la responsabilità di eventuali perdite o danni dovuti al vostro trading né al fare affidamento sulle informazioni contenute all’interno del sito.
È vietato usare, conservare, riprodurre, mostrare, modificare, trasmettere o distribuire i dati contenuti su questo sito web senza l’esplicito consenso scritto emesso da Fusion Media e/o dal fornitore di dati. I diritti di proprietà intellettuale sono riservati da parte dei fornitori e/o dalle piazze che forniscono i dati contenuti su questo sito web.
Fusion Media può ricevere compensi da pubblicitari che compaiono sul sito web, in base alla vostra interazione con gli annunci pubblicitari o con i pubblicitari stessi.
La versione inglese di questa convenzione è da considerarsi quella ufficiale e preponderante nel caso di eventuali discrepanze rispetto a quella redatta in italiano.
© 2007-2024 - Fusion Media Limited. tutti i Diritti Riservati.