19 novembre (Reuters) - Le borse dell'area Asia-Pacifico sono in calo oggi, con i business legati alle materie prime colpiti dal calo dei prezzi di greggio e altre commodity.
"Il calo dei prezzi dell'energia è positivo per molte economie ma danneggia i titoli di large-cap del settore delle materie prime, che hanno una forte presenza in molti mercati asiatici", commenta Yukino Yamada, senior strategist di Daiwa Securities.
L'azionario giapponese ha bruciato i guadagni realizzati nella prima parte della seduta, anche se l'indice Topix ha chiuso a +0,12% sulla speranza che il rinvio di 18 mesi dell'aumento dell'Iva deciso dal premier Shinzo Abe aiuti la terza economia del mondo, tornata a sorpresa in recessione.
Viste le condizioni dell'economia "posporre l'aumento dell'Iva sarà positivo per l'azionario. Ma la coalizione di partiti al governo dovrebbe vedere ridotti i propri seggi. La loro vittoria difficilmente creerà speranze di grandi cambiamenti. Quindi non prevediamo il genere di boom dell'azionario giapponese a cui abbiamo assistito dopo le elezioni nel 2005 e nel 2012", spiega Ryota Sakagami, capo strategist a SMBC Nikko Securities, a proposito delle elezioni anticipate indette da Abe.
L'azionario europeo, che ieri ha chiuso in territorio positivo, dovrebbe estendere i guadagni oggi, dopo che l'indice tedesco Zew ha superato perfino le stime più ottimistiche.
Intorno alle 8,35 italiane l'indice Msci dell'area Asia-Pacifico, che non comprende Tokyo, scende dello 0,51%. L'indice giapponese Nikkei ha chiuso in calo dello 0,32%.
SHANGHAI ha chiuso in leggera flessione, sul protrarsi delle prese di profitto sui titoli delle large-cap e sul calo dei prezzi del greggio. In controtrend i titoli del settore media, spinti dalla notizia che una società controllata dal fondatore di Alibaba Jack Ma e la società di social media Tencent puntano a investire 2,8 miliardi di yuan per accrescere i loro pacchetti in Huayi Brothers Media.
HONG KONG è in territorio negativo per il terzo giorno consecutivo dopo il lancio, lunedì, della piattaforma comune di scambio Shanghai-Hong Kong: i trader dicono infatti che la risposta iniziale è stata più debole del previsto. Tra i titoli che perdono di più le società petrolifere, colpite dal calo dei prezzi del greggio; il gigante petrolifero PetroChina perde lo 0,94%, Kunlun Energy lascia sul terreno il 2,87%. Prada perde l'1,34%.
SEUL ha chiuso praticamente piatta.
TAIWAN ha chiuso in rialzo dell'1,2%, guidata dai produttori di chip di memoria, i cui titoli sono rimbalzati dopo le forti perdite di ieri: Nanya Technology e Inotera Memories hanno guadagnato rispettivamente il 6,8% e l'1,5%.
MUMBAI piatta, anche se ha toccato in seduta livelli record. Bene ITC e Hindustan Unilever, che guadagnano rispettivamente lo 0,85% e l'1,6%, mentre Infosys scende dello 0,7% e Sun Pharmaceutical Industries perde l'1,76%.
SINGAPORE ha toccato livelli che non si vedevano dallo scorso 15 settembre, grazie ai guadagni dei bancari.
SYDNEY ha chiuso in leggero calo, con i pesi massimi del settore industria estrattiva danneggiati dal continuo calo del prezzo del minerale di ferro.