Continua il periodo difficile per l’economia tedesca. A lanciare l’allarme è la Bundesbank secondo cui il pil della Germania rimarrà sostanzialmente invariato nel terzo trimestre del 2023, un dato negativo che potrebbe prolungare la stagnazione (0% di crescita trimestre su trimestre) già osservata tra aprile e giugno.
La previsione, comunicata il 21 agosto dalla banca centrale tedesca nel suo bollettino economico mensile, arriva dopo i due trimestri consecutivi in calo (-0,4 per cento nel quarto trimestre 2022 e -0,1 per cento nel primo trimestre 2023) vissuti dalla Germania, che hanno portato la prima economia europea in recessione a inizio anno.
In attesa del dato definitivo che verrà pubblicato venerdì 25 agosto, la Bundesbank anticipa che la causa principale della stagnazione è il trend discendete della domanda estera che penalizza le esportazioni, settore chiave per la crescita del Paese.
Ciononostante, si legge nella nota, l'andamento dell'economia reale avrebbe potuto essere ancora più debole se non fosse stato per il portafoglio ordini ancora elevato in alcuni settori dell'industria e dell'edilizia e per la progressiva riduzione dei colli di bottiglia nelle forniture.
Inoltre, gli elevati costi di finanziamento, dovuti all'aggressivo rialzo dei tassi da parte della Banca centrale europea per combattere l’inflazione, continueranno a pesare su investimenti e costruzioni, aggiungono gli esperti dell'istituto di statistica nazionale. In particolare, i prestiti alle famiglie per l'acquisto di case, hanno registrato un netto calo rispetto ai trimestri precedenti.
Al contrario, l’inflazione sembra lentamente allentare la morsa, passando dal 6,8% di giugno al 6,5% di luglio. Ma a sostenere l’economia del Paese è stata la domanda interna e un solido mercato del lavoro caratterizzato da salari in continuo rialzo, anche per l’effetto di numerosi accordi sindacali volti ad adeguare gli stipendi all’inflazione.