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Eurozona: l'inflazione core non scende, spazio alla Bce per ulteriori rialzi

Pubblicato 17.03.2023, 11:31
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Di Alessandro Albano 

Investing.com - Rallenta leggermente il tasso d'inflazione annuale dell'Eurozona, attestandosi all'8,5% a febbraio rispetto all'8,6% di gennaio, tenendo conto che esattamente un anno fa l'aumento dei prezzi al consumo era stato pari al 5,9%.

Non rallenta, invece, l'indice di fondo che esclude energia ed alimentari, salito al 5,6% dal 5,3% di inizio 2023, così come l'IPC mensile, aumentato dello 0,8% dal -0,2% di gennaio. 

Dati che fortificano le misure prese ieri dalla Bce, la quale ha alzato i tassi di 50 punti base spiegando che se non si interviene sul costo del denaro l'inflazione potrebbe rimanere "troppo elevata" per un periodo di tempo "troppo prolungato". 

Come ribadito in conferenza stampa dalla presidente Lagarde, la banca non ha dato una forward guidance sui tassi ma resterà fedele ad un approccio data dependent, per valutare al meglio gli effetti della politica monetaria sull'economia anche in relazione agli ultimi scossoni del sistema bancario, il quale per correre ai ripari potrebbe stringere ancora di più la cinghia sui prestiti.  

La banca di Francoforte ha poi aumentato le stime sull'inflazione fino al 2025: gli esperti Bce vedono un’inflazione al 5,3% nel 2023, al 2,9% nel 2024 e al 2,1% nel 2025, con inflazione core al 4,6% nel 2023, un livello quindi più elevato di quello anticipato nelle proiezioni di dicembre. In seguito, la componente di fondo dovrebbe ridursi al 2,5% nel 2024 e al 2,2% nel 2025.

In post pubblicato venerdì mattina, il membro del consiglio direttivo Peter Kazimir ha scritto che la Bce deve continuare ad alzare i tassi di interesse perché la crescita dell'inflazione sottostante rimane elevata con effetti negativi sul costo della vita.

In questo contesto rientra anche il caso Credit Suisse, salvata dalla SNB che ha messo a disposizione linee di credito per 50 miliardi al fine di garantire la liquidità necessaria al colosso svizzero colpito da scandali e prelievi miliardari da parte dei clienti preoccupati per il futuro dell'istinto. 

Il settore bancario dell'eurozona, ha assicura ieri la Bce, "è dotato di buona capacità di tenuta, con solide posizioni di capitale e liquidità", ma la banca è pronta a "intervenire ove necessario per preservare la stabilità dei prezzi e la stabilità finanziaria nell’area dell’euro".

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