Investing.com -- Il crollo del settore manifatturiero dell’eurozona è stato ancora notevole all’inizio del quarto trimestre, con una forte e accelerata contrazione dei nuovi ordini, dell’attività di acquisto e del lavoro inevaso che hanno contribuito all’ennesimo forte calo della produzione manifatturiera. A rilevarlo è il consueto report sull’indice Hcob Pmi del settore manifatturiero dell’Eurozona redatto da S&P Global che a ottobre ha toccato il livello minimo in tre mesi di 43.1, in discesa da 43.4 di settembre.
“Tale calo rappresenta il sedicesimo mese consecutivo che l’indice principale del report ha registrato un valore inferiore alla soglia neutra di non cambiamento di 50, segnalando quindi una forte contrazione delle condizioni manifatturiere”, sottolineano gli esperti in una nota.
Per quanto riguarda il nostro Paese, l’indice pmi manifatturiero in Italia ha registrato a ottobre il valore più basso in tre mesi, scendendo a 44.9, rispetto ai 46.8 di settembre. L’attuale sequenza di declino, inoltre, si è allungata a sette mesi consecutivi, con la debolezza delle condizioni della domanda che ha continuato a pesare sul settore.
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Le difficoltà degli Stati dell’Eurozona
Tra le nazioni dove i dati pmi sono disponibili, l’indagine di ottobre ha evidenziato una debolezza generale e così come successo sinora dalla seconda metà dell’anno, malgrado un calo più lento, la Germania (40.8) è stata la nazione a riportare la prestazione peggiore. La Francia (42.8), la seconda maggiore economia dell’unione monetaria europea, ha registrato la sua contrazione maggiore delle condizioni manifatturiere in quasi tre anni e mezzo. Cali più veloci sono inoltre stati riportati in Italia (44.9), Spagna (45.1) e Irlanda (48.2), mentre la Grecia (50.2) è stata l’unica nazione ad aver riportato un miglioramento, anche se solo leggero e rimane sopra la soglia di 50 punti che distingue contrazione da espansione.
“La tendenza del settore manifatturiero dell’eurozona degli ultimi due anni si potrebbe paragonare ad una difficile corsa in discesa. Considerato che il pmi principale si è mosso a malapena nel corso degli ultimi mesi, incluso ottobre, potremmo dire di essere in procinto di raggiungere il traguardo. La vera domanda, quindi, è quando inizieremo la risalita. La stagnazione dell’indice dei nuovi ordini, rimasto fortemente in territorio negativo, e l’andamento simile dell’Indice della Quantità degli Acquisti non suggeriscono un immediato cambio di direzione. Detto questo, la storia racconta che in molti casi la stabilizzazione di questi indici è il presupposto dell’inizio di una ripresa. Ci aspettiamo che ciò accada nella prima metà dell’anno prossimo. Pare che le nazioni dell’eurozona si stiano danneggiando a vicenda. Con i PMI di Francia, Italia e Spagna in caduta libera e la Germania che mostra già una forte recessione manifatturiera, è piuttosto chiaro che durante questo trimestre il settore si stia dirigendo verso una contrazione in tutte queste nazioni”, ha commentato Cyrus de la Rubia, chief economist di Hamburg Commercial Bank.