Investing.com – A settembre l’inflazione negli Stati Uniti è aumentata del 3,7%, rimanendo stabile rispetto ad agosto. Il dato è superiore al 3,6% stimato dagli analisti.
Su base mensile, invece, l’indice dei prezzi al consumo è cresciuto dello 0,4%, in calo rispetto allo 0,6% del mese scorso. Anche in questo caso il dato supera le attese degli economisti che lo davano allo 0,3%.
Il dato "core" ha registrato un +4,1%, in linea con le attese, dopo il +4,3% di agosto. I prezzi energetici sono cresciuti dell'1,5% rispetto al mese precedente, quelli dei generi alimentari sono aumentati dello 0,2%; rispetto a un anno prima, l'energetico resta in calo dello 0,5%, il settore dei generi alimentari è in rialzo del 3,7%.
L’obiettivo della Fed è quello di riportare l'inflazione al 2% annuo. Tassi più alti e più lunghi potrebbero far rallentare i prezzi, ma anche i rendimenti obbligazionari elevati stanno contribuendo a raffreddare l'economia. Tuttavia, il target è ancora lontano.
Intanto, cresce l’attesa in vista del prossimo incontro del Fomc previsto a inizio novembre, mentre i membri della Federal Reserve restano ancora divisi sulla decisione da prendere. Dai verbali della riunione di settembre pubblicati ieri, infatti, emerge come la maggior parte dei responsabili della banca centrale americana convenga che un altro rialzo dei tassi sarebbe appropriato, ribadendo la necessità di mantenere i tassi di interesse più alti più a lungo per combattere l'inflazione. Ma si tratta di dichiarazioni risalenti a metà settembre. Da allora, sono sempre più i funzionari della Fed a suggerire maggiore cautela nei confronti di ulteriori rialzi dei tassi. Un’opinione dettata soprattutto dall’impennata dei rendimenti del Tesoro, saliti bruscamente ai massimi di 16 anni ultimamente.
Il rendimento del Treasury a 10 anni ha chiuso al 4,569% mercoledì, in calo rispetto al 4,783% di venerdì. In questi giorni, gli investitori stanno cercando di affidarsi al mercato obbligazionario dopo l'attacco sferrato da Hamas a Israele sabato scorso. Tuttavia, i rendimenti sono ancora in crescita rispetto al 4,346% del 20 settembre, il giorno dell'ultima riunione della Fed, e dal 3,850% del 26 luglio, il giorno dell'ultimo aumento dei tassi della Fed.
In quell’occasione la Fed aveva alzato il tasso di riferimento dei fondi federali a un intervallo compreso tra il 5,25% e il 5,5%, il massimo degli ultimi 22 anni. Nella riunione del mese scorso, invece, i funzionari avevano mantenuto i tassi stabili, indicando un probabile nuovo aumento entro la fine dell'anno.
Al momento, dunque, la decisione sulla politica monetaria che a breve dovrà prendere il regolatore Usa rimane ancora in bilico, ma un'inflazione stabile e lievemente superiore alle attese potrebbe far crescere la possibilità di un nuovo rialzo dei tassi.
Per approfondire, scopri come proteggere i risparmi dall’inflazione.