ROMA (Reuters) - Prometeia conferma le stime di settembre per il Pil italiano pari a +0,7% quest'anno e +0,4% nel 2024, con il debito pubblico che resta il grande ostacolo da superare e le leve della crescita affidate al Pnrr.
Sulla stima relativa all'anno prossimo pesa l'eredità del 2023, che sarebbe leggermente negativa (-0,1%).
Per il quarto trimestre di quest'anno l'istituto prevede una contrazione dello 0,1%, determinata soprattutto dalla frenata dei consumi.
Alla fine del 2024, sottolinea Prometeia, "i livelli di Pil saranno comunque superiori del 4,2% rispetto al 2019, quelli di occupazione del 2,9%, pari a 745.000 occupati in più, il tasso di disoccupazione più basso di 2,2 punti percentuali".
Sul fronte dell'inflazione, l'istituto prevede un rallentamento che porterà l'indice al 2,1% l'anno prossimo e all'1,9% nel 2025, con la componente di fondo al 2,5% nel 2024 e in discesa verso il 2% solo successivamente.
Tra tensioni geopolitiche ed effetti delle difficoltà in Cina, e con le politiche monetarie e fiscali "che potranno essere al più neutrali", Prometeia ritiene che per la crescita saranno determinanti i fondi europei, a disposizione fino al 2026.
"Proiettiamo la crescita del Pil effettivo dell'Italia nel biennio 2025-2026 allo 0,8%, dunque superiore alla crescita potenziale, proprio tenendo conto degli effetti espansivi delle misure finanziate col Pnrr".
(Antonella Cinelli, editing Stefano Bernabei)