ROMA (Reuters) - Il calo demografico in atto in Italia appare ormai irreversibile, con la prospettiva di un crescente squilibrio tra nuove e vecchie generazioni, anche se l'incertezza del quadro migratorio sul lungo termine impone cautela.
Secondo il rapporto sulle 'Previsioni della popolazione residente e delle famiglie' diffuso stamani da Istat, entro il 2050 i residenti saranno oltre 4 milioni in meno.
L'età media, pari a 46,4 anni nel 2023, salirebbe a 50,8 anni nel 2050, quando gli over 65 potrebbe essere il 34,5% della popolazione.
Gli ultra-settantacinquenni che vivono soli potrebbero risultare 4,1 milioni nei prossimi 20 anni, in aumento di 1,2 milioni rispetto al 2023.
"Lo scenario mediano mostra che, nel passaggio che condurrà la popolazione dagli odierni 59 milioni di individui a circa 46 nel 2080, si avranno 21 milioni di nascite, 44,4 milioni di decessi, 18,2 milioni di immigrazioni dall'estero e 8 milioni di emigrazioni", spiega Istat.
L'istituto sottolinea come i futuri flussi migratori, che non sembrano in grado di controbilanciare il segno negativo della dinamica naturale, sono tuttavia "contraddistinti da incertezza per la presenza di molteplici fattori": spinte migratorie dai Paesi di origine, attrattività dell'Italia sul piano economico-occupazionale e situazione geopolitica.
Il rapporto tra individui in età lavorativa (15-64 anni) e non (0-14 e 65 anni e più) passerà da circa tre a due nel 2023 a circa uno a uno nel 2050.
(Antonella Cinelli, editing Claudia Cristoferi)