La Federal Reserve lascia i tassi fermi nell’intervallo compreso tra il 5,25% e il 5,50%, livello a cui sono stati portati a luglio 2023, il più alto dal 2001.
La banca centrale americana ha anche confermato tre tagli al costo del denaro quest’anno.
La decisione era ampiamente prevista dato che lo stesso presidente Jerome Powell aveva già spiegato in precedenza come fosse prematuro immaginare tagli già a marzo. L’inflazione rimane vischiosa e il mercato del lavoro continua a non mostrare segni evidenti di cedimento.
"Il comitato ritiene che non sarà opportuno ridurre l'intervallo obiettivo finché non avrà acquisito maggiore fiducia nel fatto che l'inflazione si stia muovendo in modo sostenibile verso il 2%", spiega la Fed nel comunicato di politica monetaria.
"Il comitato sarà pronto ad adeguare l'orientamento della politica monetaria nel modo più appropriato se dovessero emergere rischi che potrebbero ostacolare il raggiungimento degli obiettivi. Le valutazioni - conclude la Banca centrale americana - terranno conto di un'ampia gamma di informazioni, tra cui i dati sulle condizioni del mercato del lavoro, le pressioni e le aspettative inflazionistiche, gli sviluppi finanziari e internazionali".
Adesso l’attenzione si sposta sulla conferenza stampa post meeting che inizierà alle 19.30 ora italiana.
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