Investing.com – Non si ferma la lotta della Turchia contro l’inflazione che nel Paese ha superato il 60%. La Banca centrale turca, infatti, ha annunciato oggi un ulteriore rialzo dei tassi d’interesse dal 35 al 40%, più del 37,5% previsto dagli analisti.
"Il Comitato ha valutato che l'attuale stretta monetaria è significativamente vicina al livello richiesto per garantire il percorso di disinflazione", ha dichiarato la banca dopo la riunione del Consiglio di politica monetaria. Ankara prevede adesso che i tassi di interesse siano vicini al picco. In ogni caso, “la stretta monetaria sarà mantenuta fino a quando sarà necessario per assicurare una stabilità dei prezzi sostenuta”.
La nuova politica monetaria della Turchia
La precedente politica della banca di tagliare i tassi d'interesse nonostante l'alta inflazione ha innescato una crisi valutaria nel 2021. Per invertire la rotta, a giugno 2023 il presidente Recep Tayyip Erdoğan ha messo a capo della banca centrale turca Hafize Gaye Erkan, ex banchiere di Goldman Sachs (NYSE:GS).
Erkan ha subito inasprito la politica monetaria della Banca centrale e, in sole 6 riunioni tra giugno e novembre, ha portato i tassi d’interesse dall’8,50% al 40%.
La speranza della Turchia è anche quella di difendere la valuta del Paese. Subito dopo l’ultima stretta, la lira è arrivata a 28,51 contro il dollaro per poi tornare a 28,84 USD/TRY. Nell’ultimo anno la moneta ha perso circa il 54% nei confronti del biglietto verde.
Intanto, l'inflazione ha registrato un +61,36% a ottobre, in lieve calo rispetto al 61,53% di settembre. Tuttavia, a inizio novembre la banca centrale turca ha alzato ancora le previsioni di inflazione per il 2023, portandole al 65%. La previsione è che i prezzi continueranno a correre fino a raggiungere il picco massimo nel maggio 2024, intorno al 70-75%.
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