MILANO (Reuters) - Lo schema di garanzie pubbliche per la gestione delle sofferenze su cui è stata raggiunta un'intesa tra governo italiano e Bruxelles difficilmente di per sé porterà a una riduzione consistente dello stock delle banche italiane.
Lo scrive Standard & Poor's in un report pubblicato oggi.
Secondo l'agenzia di rating lo schema non risolve il tema delle differenze tra prezzi di mercato e valutazioni di bilancio dei crediti deteriorati. Tuttavia le garanzie pubbliche potrebbero accrescere l'interesse degli investitori per alcune tranche di cartolarizzazioni e aumenterebbero la liquidità dei bond garantiti rendendoli anche eligibili come collaterali per operazioni di rifinanziamento presso la Bce.
S&P fa notare come soltanto le obbligazioni senior potranno essere oggetto di garanzia, non quelle junior e mezzanine. "Dati gli incentivi relativamente limitati legati allo schema, pensiamo che solo pochi soggetti ricorreranno a queste garanzie", si legge nel report.
L'agenzia si sofferma anche sul possibile consolidamento delle banche popolari a seguito della riforma che prescrive la trasformazione in Spa entro fine anno.
"Di per sé la creazione di banche più grandi attraverso fusioni di banche piccole e medie probabilmente non rafforzerà la qualità del credito. Tuttavia il sistema trarrà beneficio dal consolidamento correggendo la sovracapcità del settore, migliorando le pratiche manageriali e creando banche più grandi con più potere di acquisto ed economie di scala", si legge nel report.
S&P si aspetta che il miglioramento atteso dell'economia acquisti vigore nel 2016 ma sarà comunque graduale e per questa ragione l'outlook sulla maggior parte delle banche italiane resta stabile.