di Giulio Zangrandi
Crescita del primo trimestre ricalcolata allo 0,7% dallo 0,6% della precedente rilevazione. Un ritocco che allontana la recessione tecnica ma non basta a far allentare la cautela. Esperti divisi sui tassi: per alcuni, la prima sforbiciata può slittare oltre agosto
Segnali incoraggianti per l'economica del Regno Unito a pochi giorni dalle elezioni del 4 luglio. Dopo una fase prolungata di stagnazione legata a fattori internazionali oltre che interni, la crescita del Pil nel primo trimestre 2024 è stata infatti rivista al rialzo dallo 0,6% della precedente rilevazione allo 0,7%. Un ritocco che conferma come la recessione tecnica dell’anno scorso sia ormai lontana ma non basta per convincere i gestori ad allentare la cautela. Intanto aumentano le divisioni sull’ipotesi di un taglio della Bank of England ad agosto.
Bene anche il dato tendenziale
Nel dettaglio dei dati forniti dall’Office for National Statistics (Ons), l’economia di Sua Maestà è rimbalzata dello 0,7% trimestrale dopo il -0,3% del periodo ottobre-dicembre 2024. Più positiva si è rivelata anche la lettura tendenziale, che vede il Pil salire dello 0,3% dallo 0,2% delle attese e delle stime preliminari. Risulta invece sopra le previsioni il deficit delle partite correnti, che è sì diminuito dal 21,1 a 21 miliardi di sterline ma senza raggiungere i 17,7 miliardi del consensus. Pari a 44,6 miliardi, in particolare, il disavanzo nel commercio di beni, mentre quello relativo ai servizi si è attestato a 44,6 miliardi per un totale di 6,2 miliardi.
Campagna elettorale infiammata
La notizia è stata accolta con favore nel governo Tory del premier Rishi Sunak ma sminuita dall'opposizione laburista di Keir Starmer. Stando alle indicazioni unanimi dei sondaggi, il dato non sembra in effetti poter incidere oltre misura su un voto il cui risultato appare quasi scontato: con la previsione di una disfatta per il partito di Sunak, logorato dall'eredità di 14 anni tumultuosi di governi conservatori, e di una vittoria del rivale, che le relazioni demoscopiche indicano sul punto di riportare la sinistra al potere per la prima volta dal 2010.
Per i gestori la strada è ancora lunga
Quanto alle prospettive sugli investimenti, molti esperti sono convinti che la rilevazione si rivelerà altrettanto marginale. Richard Flax, chief investment officer di Moneyfarm, ritiene ad esempio che sia poco credibile l’affermazione di Sunak secondo cui “l'economia ha svoltato”. “La ripresa sarà modesta e il dato annuale sulla crescita dovrebbe rimanere piatto”, spiega, suggerendo che l’effetto sulla BoE potrebbe invece essere diverso. “I tassi di interesse rimangono a livelli elevati e continueranno a mettere sotto pressione la spesa di famiglie aziende”, sostiene infatti.
Di opinione diversa Paul Dales, capo economista britannico della società di ricerca Capital Economics. “Sembra che il reddito disponibile reale crescerà oltre la nostra previsione del 2,0% quest'anno e ci aspettiamo un solido aumento del 3,5% anche l'anno prossimo”, afferma. Da qui, la sua idea che l’istituto centrale possa avere margini per tagli i tassi di interesse “un po' più lentamente di quanto farebbe altrimenti”.
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