LONDRA (Reuters) - L'inflazione britannica si è attestata al 2% a giugno contro le previsioni di un leggero calo, e le forti pressioni di fondo sui prezzi hanno spinto gli investitori a ridurre le aspettative su un taglio dei tassi in agosto per la prima volta dal 2020.
Il forte aumento dei prezzi degli alberghi è stato in parte responsabile del dato superiore alle stime, sottolineando i timori della BoE per le pressioni sui prezzi nel settore dei servizi.
"Se da un lato questi dati danno ulteriori rassicurazioni sul fatto che la crisi inflazionistica nel Regno Unito sia ormai superata, dall'altro un'inflazione dei servizi troppo alta suggerisce che i suoi effetti dannosi si fanno ancora sentire", ha detto Suren Thiru, direttore economico dell'ente di contabilità Icaew.
Gli economisti intervistati da Reuters si aspettavano per lo più che l'inflazione si riducesse all'1,9% nei 12 mesi fino a giugno, prolungando il calo dal picco dell'11,1% di ottobre 2022.
L'inflazione dei servizi è stata del 5,7%, secondo l'Office for National Statistics (Ons), invariata rispetto a maggio. Il sondaggio Reuters aveva indicato un aumento leggermente più debole, pari al 5,6%.
I futures sui tassi hanno mostrato che gli investitori vedono circa una possibilità su tre di un taglio dei tassi della BoE il 1° agosto, data del prossimo annuncio di politica monetaria, rispetto a una probabilità di quasi il 50% prima dei dati sull'inflazione.
(Tradotto da Laura Contemori, editing Francesca Piscioneri)