Investing.com - I prezzi alla produzione USA sono saliti solo marginalmente a febbraio, andando ad aggiungersi alle prove di un inizio d’anno sottotono per l’economia.
Il Dipartimento per il Lavoro USA ha reso noto che l’indice sui prezzi alla produzione (IPP) è salito dello 0,1% il mese scorso mentre l’indice IPP core, che esclude i costi di alimentari ed energetici, ha visto un aumento dello 0,1%.
Nei 12 mesi terminati a febbraio, i prezzi sono saliti rispettivamente dell’1,9% e del 2,5%.
Insieme al report positivo di ieri sui prezzi al consumo, i dati indicano che non sembra esserci bisogno che la Federal Reserve modifichi il recente approccio sui tassi di interesse; la banca ha infatti annunciato che sarà “paziente cercando di determinare quali aggiustamenti futuri possano essere appropriati per il range obiettivo del tasso dei fondi federali”.
La Fed tiene sotto controllo questi dati in quanto l’aumento dei costi per i produttori spesso comporta un aumento dei costi per i clienti.
Non si sono registrati movimenti rilevanti del dollaro, del rendimento dei Buoni del Tesoro USA a 10 anni, di riferimento, o dei future S&P 500 in reazione al report.
I mercati non credono che la Fed possa procedere con un aumento dei tassi quest’anno, soprattutto dopo il report sull’occupazione che ha rivelato una creazione di posti di lavoro piuttosto debole a febbraio.
I future dei fondi Fed rispecchiano l’assenza di aspettative di un intervento della banca ed indicano una probabilità di quasi il 20% che la prossima mossa sarà, invece, un taglio.