Di Geoffrey Smith
Investing.com - La fiducia dei consumatori britannici è crollata ad un nuovo minimo storico questo mese, con la crisi del costo della vita nel paese che pesa sempre più sull’umore.
GfK ha reso noto che la fiduciaora è ancora più bassa del livello della crisi finanziaria del 2008 o dell’apice della pandemia di due anni fa, malgrado la disoccupazione sia al minimo di 50 anni, per l’impennata dell’inflazione.
Il Governatore della Banca d’Inghilterra Andrew Bailey questa settimana ha riferito al Parlamento che c’è poco che possa fare per impedire all’inflazione di superare il 10% quest’anno, ed ha citato i prezzi globali alle stelle di energetici ed alimentari.
“Non c’è niente all’orizzonte economico che dia ragione di ottimismo nell’immediato”, spiega Joe Straton di GfK.
Tuttavia, la sterlina sale nei primi scambi a Londra, in scia ai dati ufficiali che hanno rivelato un inatteso balzo delle vendite al dettaglio ad aprile. Sia il dato generale che il dato core sulle vendite sono saliti dell’1,4% sul mese, contro le attese di un calo dello 0,2%. L’Ufficio Nazionale di Statistica britannico fa notare, tuttavia, che su base trimestrale le vendite segnano ancora un calo dello 0,3%, proseguendo la discesa iniziata l’estate scorsa.
Alle 08:55 CEST, la sterlina sale dello 0,1% a 1,2475 dollari.
L’ONS ha reso noto che l’aumento è stato il risultato delle maggiori spese per alcol e tabacco nei supermercati, mentre le vendite di abbigliamento più robuste hanno fatto salire le vendite online complessive del 3,7%. Sebbene gran parte delle spese al consumo siano tornate al pattern pre-pandemia, l’ONS nota che il passaggio allo shopping online resta intatto. Le vendite online ora rappresentano oltre il 27% del totale, ben oltre il livello pre-pandemia del 19,9%.