LONDRA (Reuters) - I prezzi del greggio sembrano destinati a chiudere in ribasso questa settimana dopo le sette precedenti di guadagni, con i problemi economici cinesi che mettono in ombra i segnali di contrazione dell'offerta.
Le sette settimane di rialzo dei prezzi, galvanizzati dai tagli all'offerta da parte dell'Opec+, rappresentano la serie positiva più lunga di quest'anno per entrambi i benchmark.
I futures sul Brent sono saliti di circa il 18% e quelli del West Texas Intermediate (Wti) di oltre il 20% nelle sette settimane all'11 agosto, con i prezzi che hanno raggiunto i livelli più alti da mesi.
Questa settimana i benchmark hanno in parte ritracciato, scivolando di oltre il 3%.
Intorno alle 13,15 i prezzi sono poco mossi. Il Brent cede 4 centesimi a 84,11 dollari il barile, mentre il Wti guadagna 6 centesimi a 80,48 dollari il barile.
La Cina, maggiore importatore di petrolio al mondo, è considerata cruciale per sostenere la domanda nel resto dell'anno.
Ma la ripresa del Paese dopo la pandemia è stata lenta, indebolita da consumi interni fiacchi, da un'attività industriale vacillante e da un settore immobiliare in difficoltà, sollevando il timore che Pechino non riesca a raggiungere l'obiettivo di crescita annuale del 5% senza sostanziali misure di stimolo.
(Tradotto da Camilla Borri, editing Sabina Suzzi)