FRANCOFORTE (Notizie) - La crescita della produttività nella zona euro è rimasta debole nel terzo trimestre, nonostante una modesta espansione dell'economia del blocco, e prosegue una fase negativa che va avanti da anni, come risulta dai dati Eurostat.
Secondo Eurostat, la produttività pro capite è rimasta invariata rispetto allo stesso trimestre dell'anno scorso, mentre si è espansa dello 0,5% in base alle ore lavorate, ovvero circa la metà del tasso di crescita economica complessiva.
La crescita della produttività è stata particolarmente debole dopo la pandemia e tra Europa e Stati Uniti si è creato un ampio divario, causato da una serie di fattori che potrebbero persistere.
L'Europa è alle prese con un'eccessiva dipendenza da energia costosa e importata, mercati del lavoro inefficienti, normative frammentate e dipendenza dalle esportazioni in un periodo di deglobalizzazione.
L'economia della zona euro è cresciuta dello 0,4% nel trimestre, invariata rispetto alla stima precedente, mentre l'occupazione è aumentata dello 0,2%, sempre in linea con i dati preliminari.
Tuttavia ci sono pochi segnali che facciano presagire una ripresa duratura, con l'industria ancora in recessione, esportazioni deboli, investimenti in flessione e le famiglie che continuano a mantenere i consumi bassi, scegliendo invece di risparmiare.
Sembra comunque che ci sia un modesto miglioramento nella produttività, che aveva raggiunto i minimi un anno fa e ora è tornata positiva, almeno in base alle ore lavorate.
Il punto fondamentale per la Bce è che la scarsa crescita della produttività esercita una pressione al rialzo sui prezzi e rende più difficile per la Banca centrale europea riportare la crescita dei prezzi all'obiettivo del 2%.
(Tradotto da Chiara Scarciglia, editing Stefano Bernabei)