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Zona euro, inflazione cala meno del previsto, prezzi core ancora alti

Pubblicato 01.03.2024, 12:15
Aggiornato 01.03.2024, 12:18
© Reuters. Un cliente paga con una banconota da venti euro in un mercato locale di Nantes, Francia, 1 febbraio 2024. REUTERS/Stephane Mahe/Foto d'archivio

FRANCOFORTE (Reuters) - L'inflazione nella zona euro è scesa il mese scorso, ma la crescita dei prezzi core ha continuato a rimanere elevata, offrendo un nuovo argomento alla Bce per mantenere i tassi di interesse ai massimi storici ancora per un po', prima di iniziare ad allentare la politica verso la metà dell'anno.

Secondo i dati Eurostat l'inflazione nei 20 Paesi della zona euro è scesa al 2,6% a febbraio dal 2,8% del mese precedente, appena al di sotto delle aspettative del 2,5%.

Tuttavia i dati core, che escludono i prezzi volatili di cibo e carburante, sono scesi solo al 3,1% dal 3,3%, mancando le aspettative che prevedevano una lettura del 2,9% e mantenendosi persistentemente al di sopra dell'obiettivo del 2% della Bce.

La Bce ha mantenuto il tasso di deposito ai livelli record del 4% da settembre, ma le voci di un allentamento sono ormai crescenti e i banchieri centrali discutono ora soprattutto sulla tempistica dei tagli dei tassi e non se sia necessaria un'inversione di tendenza.

Francoforte ha alzato a gran velocità il costo del denaro a partire dalla metà del 2022 dopo che l'inflazione aveva superato il 10%, ma la crescita dei prezzi si sta ora avvicinando all'obiettivo del 2% e i banchieri centrali hanno già detto che le nuove proiezioni, previste per giovedì prossimo, mostreranno probabilmente un ritorno più rapido all'obiettivo.

Tuttavia, è improbabile che i dati di febbraio attenuino i persistenti timori sulle pressioni di fondo sui prezzi, dato che l'inflazione nel settore cruciale dei servizi è scesa solamente al 3,9% dal 4%.

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La preoccupazione principale della Bce è che la dinamica salariale sia troppo rapida e che i prezzi possano rimbalzare.

I salari sono visti crescere di oltre il 4,5% quest'anno e la Bce da tempo ritiene che qualsiasi dato al di sopra del 3% sia incoerente con il proprio target di inflazione.

(Tradotto da Chiara Scarciglia, editing Andrea Mandalà)

Ultimi commenti

ma in Italia, i salari, non crescono da 30 anni
Taglierà! Taglierà!! Taglierà!!! Le Famiglie, che hanno sottoscritto MUTUI A TASSO VARIABILE, sono con l'Acqua alla Gola, per NON dire che sono alla CANNA DEL GAS!!
il problema della bce è che ha sottovalutato sia all'inizio, sia al termine del ciclo di rialzi, l'inflazione. si rischia per qualche punto in più di tassi, di dover o attendere molto tempo prima del taglio oppure dover nuovamente procedere con ulteriori rialzi.. le guerre in corso sicuramente lasciano aperte possibilità per l'inflazione oltre alla crescita salariale che potrebbe nuovamente portare al rialzo
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