L'inflazione della zona euro continuerà a rallentare nei prossimi anni e potrebbe scendere al di sotto dell'obiettivo del 2% della Banca centrale europea entro il 2026, secondo un sondaggio della Bce pubblicato oggi.
La Bce ha superato il suo obiettivo per anni e ha aumentato i tassi di interesse a livelli record lo scorso anno per limitare le pressioni sui prezzi, ma per tornare al suo obiettivo occorrerà attendere probabilmente la fine del 2025.
L'indagine trimestrale della Banca presso i previsori professionali, che contribuisce alle decisioni politiche, vede un rallentamento dell'inflazione ancora più rapido di quanto previsto dal personale della Bce e prevede che la crescita dei prezzi si stabilizzi intorno all'obiettivo della Bce.
L'inflazione quest'anno potrebbe attestarsi in media al 2,4%, in linea con le previsioni del sondaggio di tre mesi fa, per poi rallentare al 2,0% l'anno prossimo, come previsto in precedenza, in entrambi i casi al di sotto delle previsioni interne della Bce.
Entro il 2026, l'inflazione potrebbe scendere all'1,9%, ma nel lungo periodo - definito come 2028 - si attesterà al 2%.
Ieri la Bce ha lasciato invariati i tassi di interesse, ma ha mantenuto aperta la porta a un ulteriore allentamento delle politiche, in parte perché la crescita economica appare debole, indicando un allentamento delle pressioni sui prezzi da parte della produzione.
Gli intervistati hanno alzato le loro previsioni di crescita allo 0,7% quest'anno dallo 0,5%, ma hanno tagliato le previsioni per l'anno prossimo all'1,3% dall'1,4%.
(Tradotto da Laura Contemori, editing Stefano Bernabei)