Il gruppo Stellantis (BIT:STLAM) ha registrato un calo del nove percento su base annua per le consegne mondiali del quarto trimestre del 2024.
Le consegne alla rete di vendita sono state 1,395 milioni. Le vendite sono diminuite del cinque percento. Un fenomeno legato soprattutto alla riduzione delle scorte di auto negli Stati Uniti.
Stellantis limita le perdite in Europa
Stellantis registra nei Paesi europei un calo delle consegne alla rete di vendita su base annua del sei percento. Un dato molto positivo rispetto al -17 per cento del terzo trimestre. Gli ordini delle nuove vetture Citroen, Opel e Fiat inducono Stellantis a un cauto ottimismo.Calo delle consegne in Nord America, sale l'America Latina
Per quanto riguarda il mercato nordamericano, le consegne sono diminuite di 115mila unità rispetto al quarto trimestre 2023. Un -28 percento su base annua, sebbene poi le vendite siano diminuite "solo" del cinque percento. Le scorte negli Stati Uniti sono diminuite di 80mila unità, assestandosi su 300mila vetture.Una politica che Stellantis considera parte di iniziative per la "riduzione delle scorte", volte a sostenere l'arrivo delle nuove vetture Jeep, Ram e Dodge nel 2025. Questo dato, combinato con il calo delle vendite, implica un calo della produzione nelle fabbriche nordamericane.
L'America Latina registra un più dodici percento, trainata dal Brasile. Il Medio Oriente resta stabile, mentre si registra un calo in Cina, India e Asia Pacifico Stellantis.
Stellantis naviga in acque agitate
Il mese scorso il Ceo di Stellantis Carlos Tavares ha fatto un passo indietro.A sostituirlo è stato l'italo-francese Jean-Philippe Imparato, che ha ereditato una situazione complicata: i rapporti con i sindacati italiani sono al minimo storico per via del calo di produzione e dei piani di licenziamento. Nel mentre, molte aziende, soprattutto dell'indotto ex Fiat, sono state vendute. Stellantis tenta di recuperare la fiducia di sindacati e governo italiano
"Stellantis farà squadra con l'Italia . Porteremo avanti il piano industriale con le nostre risorse, senza incentivi pubblici alla produzione", ha dichiarato Imparato a un tavolo del ministero delle Imprese e del Made in Italy lo scorso 17 dicembre. Un cambiamento radicale, dal momento che Fiat prima e Stellantis poi hanno usufruito di corposi finanziamenti da parte dei governi italiani nel corso dei decenni.
Al termine dell'incontro, Stellantis con il "Piano Italia", ha annunciato che finanzierà con un investimento da circa due miliardi di euro un piano il rilancio di Fiat e con 6 miliardi di euro nello stesso periodo acquisti da fornitori operanti in Italia..
Il mancato impiego di fondi pubblici è stato ribadito anche dal ministro del Made in Italy Adolfo Urso al question time in Senato, il 9 gennaio scorso.