MILANO, 5 marzo (Reuters) - Piazza Affari archivia un'altra
seduta fortemente negativa e sull'onda di Wall Street depressa
dall'allarme lanciato da Gm sulla continuità aziendale.
Non è stata d'aiuto la Bce che oggi ha annunciato il taglio
dei tassi di 50 punti base, in linea con le attese del mercato.
La lettera a Milano ha risparmiato poche blue-chip difensive
colpendo in particolar modo i finanziari. Non si salva nemmeno
Eni.
Il Mibtel <.MIBTEL> ha chiuso in calo del 5,39%, l'S&P/MIB
<.SPMIB> del 5,85%, l'Allstars <.ALLST> del 3,25%. Volumi per
1,7 miliardi di euro.
* Con uno stoxx di settore che cede il 6,95%, non
potevano che chiudere in territorio nettamente negativo i
bancari italiani e in particolare la 'solita' UNICREDIT
che lascia sul terreno l'11,75%. Male anche INTESA
SANPAOLO (-9,36%), mentre BANCO POPOLARE ha
perso il 10,6% dopo la conferma di contatti in corso tra i soci
del patto della partecipata ITALEASE (+3,23%).
Il mercato teme che Banco Popolare possa intervenire sul
capitale, ma una fonte vicina all'istituto ha escluso
"decisamente" che sia allo studio qualsiasi ipotesi di aumento.
* ENI scivola del 7,51%. Il mercato teme che la
società debba partecipare all'aumento di capitale della
partecipata Galp, una delle ipotesi a disposizione su cui ancora
non c'è una decisione, e dell'eventualità che Gazprom rinvii al
2012 l'esercizio della call sul 20% di Gazprom Neft rilevata da
Eni nel 2007. Lo stoxx di settore <.SXEP> cede il 3,74%.
* Se i bancari soffrono, non se la passano meglio gli
assicurativi con lo stoxx <.SXIP> in calo dell'11,64% e ribassi
pesanti anche per un titolo storicamente poco volatile come
GENERALI (-6,50%).
* Se la cava qualche difensivo come SNAM RETE GAS ,
mentre IMPREGILO (+0,45%) chiude positiva, pur sotto i
massimi, sull'attesa che domani il Cipe dia l'ok al pacchetto
delle grandi opere cantierabili entro sei mesi con un
investimento complessivo di 16,6 miliardi.
* TELECOM chiude in calo del 4,88%, peggio del
settore <.SXKP>, dopo le indiscrezioni stampa secondo cui la
società avrebbe autorizzato l'emissione entro marzo 2010 di
prestiti obbligazionari non convertibili fino a 6,5 miliardi.
L'Ad Franco Bernabè oggi ha dichiarato che il programma di
rifinanziamento del debito non cambio rispetto a quanto già
annunciato e che non ci saranno maggiori emissioni.
* Tra i più piccoli BENI STABILI chiude a -14%
dopo che ieri è stata smentita la fusione con la controllante
Fdr.
* PININFARINA balza del 7,5%. Ieri l'imprenditore
francese Vincent Bollorè ha detto che potrebbe considerare
l'acquisizione di una partecipazione nella società se ci fosse
bisogno di un partner industriale.