--------------------------------------------------------------- INDICE ORE 8,25 VAR% CHIUSURA 2009 MS A-P exJ <.MIAPJ0000PUS> 466,93 -1,08 416,54 HONG KONG <.HSI> 22.992,72 -1,87 21.872,50 SINGAPORE <.FTSTI> 3.152,64 -0,76 2.897,62 TAIWAN <.TWII> 8.756,71 +0,19 8.188,11 SEOUL <.KS11> 2.017,48 +0,42 1.682,77 SHANGHAI COMP <.SSEC> 2.911,1187 -0,52 3.277,14 SYDNEY <.AXJO> 4.767,779 +0,02 4.870,64 INDIA <.BSESN> 19.648,31 -0,76 17.464,81 ---------------------------------------------------------------
MILANO, 15 dicembre (Reuters) - Le borse asiatiche chiudono negative in una giornata contrassegnata dai rendimenti dei Treasuries Usa, saliti ai massimi da sette mesi in Asia, mentre il dollaro ha rimbalzato a seguito delle vendite al dettaglio positive. Tutti segnali che l'economia Usa sta migliorando.
L'azionario asiatico, tuttavia, ha registrato diffusi ribassi dopo che la Fed ha detto che la ripresa è ancora troppo debole per fare scendere la disoccupazione e questo ha spinto gli investitori a trarre profitto. Sotto pressione le azioni delle società energetiche e minerarie a seguito del ritracciamento dei prezzi del petrolio.
L'indice Msci delle borse asiatiche <.MIAPJ0000PUS>, che non tiene conto di Tokyo, cede oltre l'1%. L'indice Nikkei <.N225> di Tokyo ha invece chiuso piatto penalizzato da prese di profitto e dalle vendite sulla borsa Usa nel finale di seduta.
Andando sui singoli mercati, pesante Hong Kong, dopo due giorni di rialzi. A pesare sul listino il forte ribasso, pari a oltre il 6%, di Cathay Pacific Airways.
Contiene il ribasso Shanghai in una seduta con bassi volumi e realizzi sui titoli delle società legate alle ferrovie dopo il rally a seguito dei piani di spesa del governo.
In lieve rialzo Taiwan a seguito del balzo della valuta locale che ha spinto i titoli delle società di real estate, mentre sono scese le società di elettronica sui timori di perdite sui cambi.
Bene anche Seul che chiude sui massimi da 37 mesi grazie al balzo dei raffinatori.
Piatta Sydney, chiude negativa la borsa indiana nonostante il balzo di venditori di petrolio statali a seguito del balzo del prezzo del petrolio che ha però penalizzato il mercato a causa dei timori di pressioni inflazionistiche.