Schneider, azienda specializzata in apparecchiature elettriche con sede in Francia, è stata nominata come la più sostenibile al mondo, secondo un rapporto appena pubblicato da Corporate Knights, il cui indice Global 100, aggiornato annualmente, classifica le aziende in base a un mix di indicatori di sostenibilità ed etica.
Buoni i risultati di Francia, Danimarca, Germania e Australia
Tra i fattori esaminati vi sono le emissioni di CO2, l'uso dell'acqua e i livelli di investimenti sostenibili. Ma vengono presi in considerazione anche indicatori non ambientali, come le retribuzioni dei lavoratori e la parità di genere. Nella lista figurano diverse società transalpine, ma anche danesi e tedesche. Mentre, al di fuori dell'Ue, l'Australia occupa due dei primi cinque posti, con Sims waste management e Brambles furniture, rispettivamente in seconda e quarta posizione.La classifica si basa sulla valutazione di 8.359 aziende con un fatturato superiore a 1 miliardo di dollari (970 milioni di euro).
Ricavi sostenibili più elevati
Secondo Corporate Knights, nel 2023 per le 100 aziende presenti nella lista di quest'anno il 58 per cento degli investimenti sarà ricerca e sviluppo e acquisizioni green. Si tratta di una percentuale quasi quadrupla rispetto alla media del 15 per cento riservata di tutte le altre grandi aziende.L'aumento di tali investimenti sta permettendo alle stesse imprese di generare maggiori rendimenti da queste fonti, ha aggiunto Corporate Knights: "Negli ultimi cinque anni, per le principali società pubbliche globali, i ricavi sostenibili sono cresciuti a un ritmo doppio rispetto agli altri, e ora rappresentano oltre cinquemila miliardi di dollari per le maggiori società quotate in Borsa da noi monitorate", ha dichiarato il cofondatore e amministratore delegato Toby Heaps.
In ritardo rispetto all'MSCI ACWI
Sebbene le aziende stiano guadagnando più ricavi da fonti sostenibili, Corporate Knights ha osservato però che gli anni precedenti hanno presentato delle sfide per le aziende incluse nel Global 100. L'anno scorso, infatti, le performance sono risultate inferiori rispetto all'indice MSCI ACWI, che tiene conto della performance del mercato azionario globale, mentre i dati per le cento aziende in questione erano rimasti più elevati del benchmark sin dalla creazione dell'elenco, nel 2005.Secondo il rapporto di mercoledì, tre fattori sono alla base delle performance meno brillanti, che Corporate Knights ha definito però transitori.
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In primo luogo, l'elevato livello dei tassi di interesse ha reso costoso per le aziende prendere in prestito denaro e crescere. In secondo luogo, il Global 100 comprende un numero inferiore di aziende statunitensi rispetto all'indice MSCI ACWI. L'indice non comprende quindi titoli di colossi come Nvidia e Meta. Inoltre, l'elenco esclude anche le aziende del settore delle armi, che hanno registrato importanti performance nel 2024. Ci si aspetta perciò una ripresa dei titoli del Global 100 nel 2025.