Investing.com - La Banca Centrale Europea ha aperto la strada a dei tagli dei tassi di interesse e ad una serie di ulteriori misure per allentare la politica monetaria a settembre, nel disperato tentativo di supportare un’economia della zona euro sempre più sotto pressione, tra lo scontro commerciale USA-Cina e l’imminente “hard” Brexit.
La banca ha lasciato il tasso di deposito a -0,4% ed il tasso di rifinanziamento allo 0% in occasione del vertice del consiglio direttivo, come era stato previsto, ma ha apportato cambiamenti significativi alle previsioni future, sottolineando la necessità di un maggiore attivismo per riportare l’inflazione all’obiettivo del 2% dopo anni di livelli bassi.
“Il Consiglio Direttivo prevede che i tassi di interesse di riferimento della BCE rimangano ai livelli attuali o inferiori almeno per la prima metà del 2020 e in ogni caso per tutto il tempo necessario per garantire una continua e sostenuta convergenza dell’inflazione verso l’obiettivo sul medio termine”, ha dichiarato la banca, in seguito al vertice.
Le parole chiave “o inferiori” non comparivano nelle dichiarazioni dei mesi precedenti. La loro reintroduzione indica che la banca ha di fatto abbandonato l’intenzione che il prossimo intervento sui tassi sia al rialzo.
La BCE ha inoltre lanciato chiari riferimenti circa la ripresa del suo programma di acquisto di bond, affermando di aver affidato ad una commissione interna il compito di preparare delle opzioni per “la dimensione e la composizione di potenziali nuovi acquisti di asset”.
Una commissione della BCE dovrà inoltre preparare delle misure per garantire che ulteriori tagli dei tassi non pesino sulla redditività del settore bancario. Ha specificatamente menzionato “lo sviluppo di un sistema a più livelli di remunerazione delle riserve”, un’idea che circola fra gli economisti da qualche mese.
“Sembra sempre di più che il vertice di settembre non vedrà l’arrivo solo di una singola misura, ma piuttosto di un pacchetto di numerose misure”, scrive in una nota Carsten Brzeski, analista di ING.
Piet Christiansen, analista senior della zona euro di Danske Bank, ha definito la dichiarazione “molto cauta” dicendo agli investitori di aspettarsi “il pacchetto completo a settembre”.
La banca ha reso noto che il consiglio direttivo “ha sottolineato la necessità di una posizione di politica monetaria altamente accomodante per un periodo di tempo prolungato, in quanto i tassi di inflazione, sia realizzati che previsti, sono costantemente inferiori ai livelli che sono in linea con il suo obiettivo”.
L’euro scende al minimo dal maggio 2017 sulla scia della notizia. Alle 8:15 ET (12:15 GMT) si attesta a 1,1111 dollari, in calo dagli 1,1140 dollari segnati subito prima dell’annuncio.
Anche il rendimento dei bond governativi è sceso in seguito alla notizia, con i cali più bruschi segnati dai bond sovrani a rendimento più alto. Lo spread tra i riferimenti a 10 anni di Italia e Germania è sceso di 6,5 punti base a 180 punti base, il minimo dalla formazione del governo di coalizione populista a Roma lo scorso anno.
Anche i mercati della zona euro sono schizzati, con i rialzi più alti registrati in Italia e Spagna. L’indice di riferimento Euro Stoxx 50 sale dell’1,0% sulla giornata, dopo essere salito dello 0,2% prima della notizia.
Il Presidente Mario Draghi, che presiederà solo altri due vertici del consiglio di politica monetaria della banca prima della fine del suo mandato, ad ottobre, terrà la tradizionale conferenza stampa sul vertice odierno alle 8:30 ET (12:30 GMT).