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La guerra commerciale presenta il conto a USA e Cina

Pubblicato 24.05.2019, 16:18
© Reuters.  La guerra commerciale presenta il conto a USA e Cina
BKT
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Versione originale di Di Laura Sánchez – traduzione a cura di Investing.com

Investing.com - Torna a splendere il verde sui a Wall Street e in Europa dopo una settimana di brusco declino, dopo che Trump ha detto di auspicare un rapido accordo con la Cina.

È vero, le parole di Trump sono ambigue, in quanto anche il presidente degli Stati Uniti ha subordinato la partecipazione di Huawei ai negoziati commerciali.

Un dilemma che, insieme ai cattivi dati macro, restituisce la sfiducia agli analisti.

"All'evidente distanza tra le due grandi potenze economiche mondiali, per quanto il Presidente Trump vorrebbe essere ottimista quando prevede una rapida soluzione del conflitto commerciale, vanno aggiunti i preoccupanti dati macroeconomici pubblicati ieri in Giappone, nell'Eurozona, nel dettaglio in Germania, e persino negli Stati Uniti, paese che ha resistito molto bene al rallentamento della crescita economica mondiale", hanno commentato da Link Securities.

Questi esperti sottolineano "la pubblicazione ieri delle letture preliminari di maggio delle PMI relative alla manifattura e ai servizi negli Stati Uniti, che ha innescato alcuni allarmi”.

Link Securities riecheggia l'analisi fatta dal consulente che prepara questi rapporti (IHS Markit), il quale ha avvertito che l'economia statunitense sta per rallentare nei prossimi mesi, in gran parte a causa dell'impatto che comincia ad avere la guerra commerciale con la Cina in essa.

"Fino ad ora, e come è stato dimostrato nel primo trimestre del 2019, l'economia statunitense aveva resistito al rallentamento dell'economia globale, ma tutto sembra indicare che il conflitto commerciale comincia a incidere sulla fiducia dei clienti e, quindi, sul tasso di crescita dell'attività imprenditoriale”.

Il presidente cinese Xi Jinping ha avvertito il suo paese questa settimana: "prepararsi ai momenti difficili".

In Bankinter (MC:BKT) sottolineano che "l'ambiente segnato dall'intensificazione del protezionismo tra Stati Uniti e Cina ha fatto un passo avanti, raggiungendo la sfera aziendale". "Da ora in poi, fino a dove potranno arrivare? Questo è ciò che è veramente importante per il mercato", aggiungono.

In questo senso, Renta Markets scrive che, "dopo la chiusura del mercato, Trump ha dichiarato che avrebbe preso in considerazione la possibilità di fare concessioni a causa delle sue recenti limitazioni nel fare affari con Huawei, come parte di un eventuale accordo commerciale, confermando ancora una volta che i problemi sono collegati e che continua ad essere suscettibile di un ampio accordo".

Inoltre, questi esperti sottolineano che "il governo Trump ha presentato una proposta che consentirebbe alle aziende statunitensi di cercare tariffe 'antisovvenzioni' sui prodotti provenienti da paesi che il Dipartimento del Tesoro americano ritiene stiano subendo una svalutazione competitiva delle loro valute.

Sull'altro fronte, la Cina ha accusato il Segretario di Stato americano, Mike Pompeo, "per aver inventato voci che indicavano che il direttore esecutivo di Huawei Technologies mentiva sui legami della sua azienda con il governo di Pechino", dice Jose Luis Cárpatos, CEO di Serenity Markets.

"Huawei ha ripetutamente negato di essere controllato dal governo, dall'esercito o dai servizi segreti cinesi", conclude Cárpatos.

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