Investing.com - Ecco le cinque principali notizie da seguire sui mercati finanziari questo giovedì 18 gennaio:
1. Il Bitcoin torna sopra i 10.000 dollari dopo il selloff
Il prezzo delle principali criptovalute schizza, con il Bitcoin, l’Ethereum e il Ripple che segnano forti rimbalzo dopo aver subito il peggiore selloff di due giorni in oltre un anno.
Il Bitcoin segna un’impennata dell’11% a 11.155 dollari in seguito al crollo a due cifre di ieri che lo ha portato al minimo dalla fine di novembre di 9.231 dollari, scatenando le voci di una bolla in esplosione.
Tra le altre valute digitali, l’Ethereum, la seconda principale criptovaluta per capitalizzazione di mercato, schizza del 12% a 991,90 dollari.
Intanto, il token XRP del Ripple si attesta a 1,4150 dollari, con un’impennata del 33% sulla giornata.
Il selloff di questa settimana è stato dovuto soprattutto ai timori per l’aumento dei controlli normativi in Corea del Sud ed altri paesi.
2. L’impennata delle borse globali non mostra segni di cedimento
L’impennata dei mercati azionari globali non sembra voler riprendere fiato, tra l’ottimismo per il persistere della forte crescita mondiale e il miglioramento degli utili delle compagnie che supportano la propensione al rischio.
La maggior parte degli indici in Asia ha chiuso al rialzo, grazie alla forza delle compagnie tech nella regione. In particolare, l’indice nipponico Nikkei ha toccato il massimo dalla fine del 1991 prima di chiudere in calo dello 0,5%.
In Europa, molte delle borse hanno aperto con il piede giusto, mentre gli investitori sono focalizzati sulla pubblicazione di altri report sugli utili.
A Wall Street, i future USA puntano ad un’apertura invariata, con l’attenzione dei trader rivolta alla pubblicazione degli utili di compagnie del calibro di Morgan Stanley (NYSE:MS), IBM (NYSE:IBM) e American Express (NYSE:AXP).
I titoli azionari statunitensi sono rimbalzati ieri e l’indice Dow ha chiuso sopra i 26.000 per la prima volta, grazie alle aspettative degli investitori di utili alti che hanno spinto i titoli.
3. Dollaro ancora sulla difensiva, bond a 10 anni al 2,6%
Il dollaro non riesce a staccarsi di molto dai recenti minimi, con gli investitori che tengono d’occhio i dati USA per valutare se la principale economia mondiale sia abbastanza forte da sopportare altri aumenti dei tassi nel 2018.
Il Dipartimento per il Commercio pubblicherà il report sulle concessioni edilizie e le nuove costruzioni relativo al mese di dicembre alle 8:30 ET (13:30 GMT).
Oltre ai dati sul settore immobiliare, per oggi sono previsti anche i dati sulle condizioni del settore manifatturiero nella regione di Philadelphia ed i dati sulle richieste settimanali di sussidio di disoccupazione.
L’indice del dollaro, che replica l’andamento della valuta statunitense contro un paniere di altre sei principali valute, scende dello 0,2% a 90,45, non lontano dal minimo di tre anni di martedì di 89,98.
Intanto, il rendimento dei Buoni del Tesoro USA a 10 anni supera il 2,6% per la prima volta da marzo, segnando il massimo della notte del 2,615%.
La maggior parte degli economisti ritiene che la Fed alzerà i tassi a marzo per poi intervenire nuovamente a giugno, mentre un terzo aumento è previsto per dicembre, secondo lo Strumento di Controllo dei Tassi della Fed di Investing.com.
4. Prezzo del greggio USA invariato in attesa del report EIA sulle scorte
Il prezzo del greggio resta invariato, mentre gli investitori attendono i dati settimanali sulle scorte statunitensi di greggio e prodotti raffinati.
La U.S. Energy Information Administration rilascerà il report settimanale ufficiale sulle scorte oggi alle 11:00 ET (16:00 GMT), e si prevede un calo di 3,5 milioni di barili.
Le scorte di benzina dovrebbero essere aumentate di 3,4 milioni di barili, mentre le scorte di prodotti raffinati che comprendono il combustibile da riscaldamento e il gasolio, dovrebbero essere salite di 8.600 barili.
Il report viene pubblicato con un giorno di ritardo per via della festa di Martin Luther King, celebrata lunedì negli Stati Uniti.
I future del greggio West Texas Intermediate si attestano a 63,98 dollari al barile, mentre i future del Brent sono scambiati a 69,36 dollari al barile.
5. Il PIL cinese supera le aspettative
I dati della principale economia asiatica incoraggiano la crescita globale dopo il report che ha mostrato che il PIL cinese è cresciuto più del previsto nel quarto trimestre, grazie alla ripresa del settore industriale, al mercato immobiliare resiliente e la forte crescita delle esportazioni.
Nel periodo che va da ottobre a dicembre, l’economia è salita del 6,8% rispetto allo stesso periodo dell’anno prima, secondo l’Ufficio Nazionale di Statistica cinese, una lettura invariata rispetto al terzo trimestre e al di sopra del 6,7% previsto dagli analisti. La crescita per l’intero 2017 è salita al 6,9% su base annua, il primo aumento annuo dell’economia dal 2010.