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Le cinque cose da seguire sui mercati questo lunedì

Pubblicato 25.06.2018, 11:40
Aggiornato 25.06.2018, 11:40
© Reuters.  Le cinque cose da seguire sui mercati questo lunedì

Investing.com - Ecco le cinque principali notizie da seguire sui mercati finanziari questo lunedì 25 giugno:

1. Si accende la retorica sulla guerra commerciale

L’inasprimento degli attriti commerciali tengono gli investitori sulle spine dopo che il Presidente Donald Trump ha lanciato un severo avvertimento ai partner commerciali degli Stati Uniti ieri, chiedendo ai paesi di mettere fine alle barriere commerciali o di essere pronti ad affrontare nuove misure in risposta.

In un clima di apprensione per la guerra commerciale tra la principale economia mondiale ed i suoi partner più importanti come Cina ed Unione Europea, Trump ha rinnovato la sua richiesta di un “commercio giusto” che preveda la riduzione delle barriere commerciali.

Il tweet ha alimentato la sensazione di cautela sorta venerdì quando Trump ha minacciato di applicare dazi del 20% su tutte le auto importate dall’Unione Europea (UE).

L’UE ha risposto affermando che non avrà altra scelta se non quella di rispondere a tono.

Investitori e trader temono che la minaccia di un aumento dei dazi USA e le contromisure adottate dagli altri paesi possano mettere a repentaglio il raro periodo di crescita globale sincronizzata.

2. Trump prende di mira gli investimenti cinesi

Il Presidente Trump intende vietare a molte compagnie cinesi di investire sul tech USA e bloccare ulteriori esportazioni tecnologiche in Cina, secondo quanto riporta il Wall Street Journal citando fonti informate dei fatti.

Le due misure dovrebbero essere annunciate entro la fine di questa settimana e sono intese a rispondere al piano di Pechino “Made in China 2025”, un’iniziativa pensata per rendere il paese leader globale della tecnologia.

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Il Dipartimento per il Tesoro sta delineando delle norme per impedire alle compagnie possedute almeno al 25% da cinesi di comprare compagnie impegnate nella “tecnologia industrialmente significativa”, si legge sul WSJ.

Il Consiglio per la Sicurezza Nazionale e il Dipartimento per il Commercio stanno inoltre approntando dei piani per inasprire i controlli alle esportazioni che non consentiranno alla “tecnologia industrialmente significativa” di essere esportata in Cina, prosegue l’articolo.

Si tratta dell’ultimo sviluppo delle crescenti tensioni commerciali tra le due potenze mondiali.

La scorsa settimana, Trump aveva chiesto al Rappresentante Commerciale degli Stati Uniti di individuare 200 miliardi di dollari di prodotti cinesi su cui applicare dazi del 10%. Questi dazi seguono le imposte già annunciate da entrambi i paesi a inizio mese.

Washington e Pechino sembrano sempre più vicini ad un aperto conflitto commerciale dopo diversi tentativi di negoziati che non sono riusciti a risolvere le lamentele USA sulle politiche industriali cinesi, la mancanza di accesso in Cina e 375 miliardi di dollari di deficit commerciale negli USA.

3. Future Dow giù di oltre 150 punti

La settimana inizierà al ribasso a Wall Street, con i future dei titoli azionari USA che puntano a dei cali in apertura, i timori per la guerra commerciale tra gli Stati Uniti e i suoi partner preoccupano gli investitori.

Alle 5:40 ET, i future Dow blue-chip scendono di 170 punti, o dello 0,7% avviandosi a segnare la nona seduta in calo delle ultime dieci.

I future S&P 500 vanno giù di 17 punti, o dello 0,6%, mentre i future Nasdaq 100 legati al settore tech scendono di 60 punti, quasi lo 0,8%.
Non sono previsti utili di rilievo nel corso della giornata.

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I mercati azionari europei sono sotto pressione, con i titoli delle case automobilistiche e delle compagnie minerarie, considerati i più a rischio in una guerra commerciale, che segnano le performance peggiori. Tra gli indici nazionali, l’indice tedesco DAX legato alle esportazioni e alle auto, crolla dell’1,3%.

Le borse cinesi segnano le perdite peggiori in Asia, con la maggior parte dei mercati nella regione in forte ribasso.

4. Dollaro stabile sotto il massimo di 11 mesi

L’indice del dollaro USA è pressoché invariato a 94,25, in salita dal minimo precedente di 94,12. Tuttavia, l’indice, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, rimane sotto il minimo di 11 mesi di 95,22 raggiunto la settimana scorsa.

Sul mercato dei bond, il rendimento dei Buoni del Tesoro a 10 anni USA scende al 2,875%.

Per quanto riguarda i dati economici, ne sono previsti pochi. L’indice sull’attività nazionale della Fed di Chicago di maggio sarà pubblicato alle 8:30 ET, seguito dai dati sulle vendite di case nuove a maggio alle 10 ET.

5. Mercato del greggio volatile dopo l’accordo sulla produzione OPEC

Il mercato del greggio rimane volatile, con gli investitori del settore che continuano a reagire alla decisione della scorsa settimana dei principali produttori di iniziare a produrre più greggio per compensare il calo della produzione globale.

I future del riferimento internazionale, il Brent, scendono di 69 centesimi, o dello 0,9% a 74,63 dollari al barile dopo l’impennata del 3,4% di venerdì.
I future del greggio USA scambiati sul New York Mercantile Exchange, invece, salgono di 26 centesimi, o dello 0,4%, a 68,84 dollari dopo il rimbalzo del 4,6% di venerdì.

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Entrambi hanno segnato la giornata migliore dalla fine del 2016 venerdì, quando i produttori OPEC e non-OPEC hanno deciso di aumentare la produzione dal mese prossimo, senza annunciare però una quantità precisa.

L’Arabia Saudita sabato ha suggerito che la mossa potrebbe tradursi in un aumento nominale della produzione di circa un milione di barili al giorno.

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