Senza crisi improvvise di deterioramento della Cina, della Turchia o dell’Italia, per Lorenzo Di Mattia (Hedge Invest Sgr), occorre continuare a sfruttare sia le posizioni lunghe che quello corte.
L’elenco delle fonti di potenziali criticità per i mercati è lungo e comprende i problemi politici dell’amministrazione Trump, l’escalation delle guerre commerciali, la normalizzazione delle politiche monetarie e le crisi dei mercati emergenti. Tuttavia, nonostante tutte queste problematiche, è sempre più evidente l’estrema divergenza tra l’andamento di Wall Street e il resto del mondo, mercati emergenti in particolare.
MERCATI EMERGENTI -20% DAL MAX DI GENNAIO
A tale proposito, vale la pena ricordare come l’indice MSCI emerging markets abbia registrato una perdita del 20% dai massimi di gennaio, mentre il mercato azionario statunitense abbia già recuperato e superato di molto i livelli di inizio anno e, nel caso dell’indice S&P500 e del Nasdaq Composite, addirittura fissato nuovi record storici. Di solito, statistiche alla mano, una divergenza così estrema tende a rientrare, e gli asset di rischio ricominciano a muoversi insieme, verso l’alto o verso il basso...
** Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge. Una parte di contenuti e dati gentilmente concessi da Hedge Invest