Da inizio anno i sottoscrittori di fondi comuni obbligazionari accusano perdite di circa tre punti percentuali ma quelli specializzati sul debito dell’Italia e dei Paesi emergenti perdono il doppio.
Esattamente un anno fa, il 7 novembre, l’indice Fideuram dei fondi comuni italiani obbligazionari segnava un massimo a 160 punti. In quella data, la performance a tre anni era pari al 5,31% mentre quella a 5 anni si attestava al 12,87%. Da quel 7 novembre dello scorso anno, però, l’indice ha innestato la retromarcia ed oggi accusa una perdita del 3,6%, e circa il 3% dall’inizio di quest’anno.
IL CONTRACCOLPO DEL RIALZO DEI RENDIMENTI
A pesare sui portafogli obbligazionari il rialzo dei rendimenti in quanto i prezzi dei bond si muovono in direzione opposta ai rendimenti. E lo fanno in misura tanto maggiore quanto più lunga è la scadenza del titolo. Un trend partito dagli Stati Uniti dove la Federal Reserve ha iniziato il ciclo di normalizzazione dei tassi nel 2015, proseguendo con un graduale (ma costante) movimento al rialzo. I tassi a lungo termine, invece, hanno innestato la marcia superiore quando hanno cominciato ad essere percepite con maggiore evidenza prospettive d’inflazione più aggressive. Diverso il discorso per i mercati emergenti penalizzati dal rialzo del dollaro...
** Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge