Versione originale di Laura Sánchez – traduzione a cura di Investing.com
Investing.com - Dopo il crollo diffuso di ieri a Wall Street (con il Nasdaq che ha registrato il giorno peggiore di quest'anno), l'Europa scambia in verde oggi, dopo che i mercati azionari asiatici hanno ridotto le loro perdite per tutta la sessione.
Perché?
Le (di nuovo) parole "concilianti" del presidente degli Stati Uniti Donald Trump, che confermano che si incontrerà tra 3-4 settimane con il suo omologo cinese, Xi Jinping, nel quadro del vertice del G20 in Giappone, alludono a un certo ottimismo sulla possibilità di raggiungere un accordo.
Questo "cambio di tono" contrasta con i ripetuti attacchi di Trump alla Cina negli ultimi giorni. Cosa ha portato il 'presidente twittatore' a questo cambiamento di tono dei suoi messaggi? La Cina, dopo diversi avvertimenti, ieri ha rispettato l’annuncio di ritorsioni imponendo tariffe sui prodotti statunitensi per un valore di 60 miliardi di dollari a partire dal 1° giugno
"La Cina ha concentrato il suo attacco sui prodotti agricoli provenienti dagli stati che hanno sostenuto Trump nelle elezioni", osserva Link Securities.
"La tanto attesa rappresaglia della Cina è stata al centro dell'attenzione ieri, ma, ad essere onesti, è difficile dire che si tratti di una grande sorpresa. La Cina ha spiegato che può smettere di acquistare prodotti agricoli statunitensi, ridurre gli ordini di Boeing (NYSE:BA) e limitare gli scambi di servizi degli Stati Uniti con la Cina. Stanno anche studiando la possibilità di sbarazzarsi dei buoni del Tesoro degli Stati Uniti", aggiungono da Renta Markets.
Per José Luis Cárpatos, Trump "può anche inventare alcune storie per calmare gli animi, ma per noi la situazione rimane la stessa: è molto grave e invita alla prudenza”.
Banca March fa eco alla pubblicazione del Financial Times, che segnala che gli Stati Uniti potrebbero annunciare oggi un nuovo elenco di prodotti cinesi per un importo di 300.000 milioni di dollari, a cui si applicheranno tassi del 25% a partire dal 24 giugno. "Sarebbe la posizione seguita dai falchi della squadra di Trump, sostenitori dell'imposizione della loro dura visione dei negoziati con il paese asiatico. Secondo la stampa, il presidente Trump non ha deciso ieri di fare questo passo", hanno detto a Banca March.
Su questo punto, Link Securities sottolinea le dichiarazioni del rappresentante commerciale statunitense Robert Lightizer, il quale ha rivelato l'elenco dei prodotti cinesi sui quali i dazi sono stati aumentati al 25%. Con l'indicazione che la data di attuazione sarà completata prima della riunione del G20 del 28-29 giugno, Trump sarebbe in grado di attivare i dazi in una data simile a quella di quel vertice”.
"Tutto sembra indicare che questo fattore di incertezza, la guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina, continuerà a condizionare, e molto, il comportamento a breve termine dei mercati", aggiungono in Link Securities.
Questi esperti, tuttavia, sottolineano che "gli Stati Uniti non hanno più il sopravvento, dato che la Cina non sembra ora disposta a cedere come qualche settimana fa, poiché sappiamo che preferisce scegliere di sostenere la propria economia con nuovi stimoli prima di essere costretti a modificare il proprio modello economico e ad aprire i propri mercati alle imprese straniere".
Un rapporto della DWS rileva che, mentre l'accordo è ancora possibile, i mercati dovrebbero prepararsi ad una lunga guerra economica anche se ancora non inizata.