Il mercato punta a un nuovo taglio della Fed a metà marzo, che potrebbe essere anche di mezzo punto. Il lunghissimo anno elettorale americano entra nel vivo con il super Tuesday che potrebbe incoronare Sanders. E in Italia forse l’emergenza virus costringe la politica a decisioni importanti, mentre la Germania si prepara a spendere
IN ATTESA DELLA FED, A METÀ MARZO POTREBBE TAGLIARE ANCHE MEZZO PUNTO
Mancano ancora due settimane alla riunione del FOMC della Federal Reserve del 17-18 marzo, ma le attese per un taglio dei tassi sono praticamente quasi unanimi, superiori al 70%. Dopo i tre ribassi di metà ciclo del 2019 i tassi dei Fed Funds viaggiano oggi all’1,75%. Per marzo il mercato stima un altro quartino, seguito magari da altri due prima dell’estate, con il duplice obiettivo di sostenere l’economia per attenuare il possibile impatto del virus cinese e soprattutto di rassicurare i mercati stressati dalla violenta correzione di fine febbraio. Alcuni grandi player, come BofA, si spingono a prevedere un taglio di mezzo punto, che il chairman Jay Powell potrebbe decidere per dare un segnale ‘forte’ di presenza della banca centrale. In ogni caso, per l’estate i tassi fissati dalla Fed dovrebbero stabilizzarsi intorno all’1%. Un livello molto basso, ma che lascia ancora margini di manovra abbastanza ampi, considerando che Europa e Giappone sono già ampiamente in territorio negativo. Oltretutto l’1% è appena sotto il livello cui sono precipitati i rendimenti del T-bond a 10 anni, che la corsa ai beni rifugio di settimana scorsa ha portato all’1,15%. Se da qui a due settimane la situazione sui mercati si stabilizzasse, la mossa della Fed potrebbe ‘accompagnare’ il recupero...
** Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge