Schroders (LON:SDR) individua 4 driver che dovrebbero sostenere le azioni emergenti: stimolo creditizio cinese, banche centrali che restano generose, possibile indebolimento del dollaro e interesse di Trump e Xi a evitare una escalation sui dazi
All’alba del 2020 l’economia del globo è ancora in una fase di recessione produttiva che si riflette nell’andamento negativo degli indicatori dell’attività manifatturiera. I principali driver che hanno portato alla situazione attuale sono stati l’impulso creditizio negativo in Cina nel 2017 e nel 2018, le politiche monetarie restrittive adottate dalle banche centrali nei mercati sviluppati, a cominciare dagli USA, nel 2018 fino a inizio 2019, la forza in parte conseguente del dollaro e infine l’escalation delle tensioni commerciali tra Usa e Cina, che ha impattato sugli scambi commerciali, portando a un deterioramento della fiducia delle aziende. Partendo da questa analisi Tom Wilson, Head of Emerging Markets Equities di Schroders, individua nell’azionario emergente un segmento di mercato con prospettive interessanti nel 2020 e indica 4 driver che lo sosterranno.
L’IMPULSO CREDITIZIO CINESE SARA’ MODERATO CON CRESCITA STABILE
Secondo l’esperto della grande casa d’investimento, l’impulso creditizio cinese, che rappresenta il cambiamento a livello di emissione di debito in percentuale rispetto al Pil, si è stabilizzato ed è migliorato nella seconda metà del 2018 e nel corso del 2019, mentre sono stati introdotti nuovi stimoli, sia monetari che fiscali. Wilson si aspetta che gli stimoli resteranno moderati nel 2020, soprattutto a causa del continuo aumento del livello del debito, con dati macro cinesi che continuano ad essere deboli. Ma aggiunge di aspettarsi una crescita economica relativamente stabile nel 2020, proprio in funzione delle attuali previsioni di stimolo, dopo il notevole calo dell’attività nella seconda metà del 2018 e nella prima metà del 2019...
** Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge