MILANO (Reuters) - Banca Carige (MI:CRGI_old) ha chiuso i primi nove mesi del 2021 con una perdita netta di 76,6 milioni, su cui ha inciso una componente non ricorrente di 22,6 milioni legata a un accantonamento prudenziale per una verifica ispettiva sulla trasparenza.
Il dato si confronta con una perdita di 138,5 milioni dello stesso periodo del 2020, dice una nota.
Ieri Banca d'Italia a chiusura della verifica ispettiva sulla trasparenza ha comunicato e precisato le proprie aspettative in tema di indennizzi per le applicazioni commissionali riferite agli anni precedenti, si legge nella nota. Nelle more di una più puntuale definizione, che sarà ultimata entro il primo semestre del prossimo anno, Carige ha determinato comunque in via prudenziale di procedere a un ulteriore accantonamento di 22,6 milioni, aggiuntivo rispetto ai 10,4 milioni del bilancio 2020.
Nel periodo sono cresciuti i ricavi (+15,4% su base annua): in particolare il margine di interesse è cresciuto del 21,1% grazie soprattutto a un lieve incremento della marginalità sul portafoglio crediti e alla riduzione del costo della raccolta, mentre le commissioni nette mostrano un'accelerazione dell'11,8%.
Stabile il portafoglio dei crediti deteriorati a 306,5 milioni con un Npe ratio lordo del 5% e un costo del rischio nei nove mesi di 38 punti base annualizzati. Il Cet1 è all'11% phased-in.
Al 30 settembre il complesso delle Dta iscritte a bilancio è di 781 milioni. Le Dta fuori bilancio sono pari a circa 512 milioni.
La banca rimane focalizzata sul raggiungimento dei target reddituali di piano, potendo anche contare sul "perdurante, pieno e convinto impegno nel sostegno di Banca Carige e degli interventi per proseguire nel processo di turnaround, di sviluppo commerciale, di efficientamento e di ottimizzazione del capitale".
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(Gianluca Semeraro, in redazione a Milano Sabina Suzzi)