Di Mauro Speranza
Investing.com – Il mondo bancario italiano attacca frontalmente il governo e mette nel mirino la manovra economica attualmente in discussione.
L’accusa arriva dal direttore generale dell’Abi, Giovanni Sabatini, parlando davanti alle commissioni Bilancio riunione al Senato per discutere la manovra.
“Il mondo bancario risulta ancora una volta uno dei settori maggiormente chiamati alla contribuzione alla manovra di fine anno”, denunciava Sabatini, affermando che le scelte del governo “come avvenuto già in occasione della manovra di bilancio 2019, drenano liquidità in maniera consistente e rappresentano un ulteriore sacrificio per le banche, con impatti sul loro ruolo di sostegno all'economia, a famiglie e imprese".
“In Italia in questi anni il costo diretto della gestione delle banche in crisi sostenuto dal settore bancario è stato pari a 12,5 miliardi di euro”, raccontava il direttore dell’Abi, ricordando anche gli “ingenti sforzi, attraverso il Fondo interbancario di tutela dei depositi, per il salvataggio di Carige (MI:CRGI)”, che “ha consentito di gestire senza ricorso alle risorse pubbliche stanziate dal dl 8 gennaio 2019 convertito nella legge 8 marzo 2019 e senza le tensioni sempre associate a questi eventi, ha comportato costi significativi per le banche".
Secondo Sabatini, quindi, “per ridare slancio alla crescita e stimolare gli investimenti delle imprese è dunque necessario rafforzare il clima di fiducia e di certezza sulle scelte di politica economica”.
La soluzione proposta dal direttore tira in ballo lo spread, dalla cui riduzione arrivano “effetti positivi sulla finanza pubblica, poiché crea spazi di manovra fiscale. Questi risparmi possono essere utilizzati per stimolare la crescita economica".
Pertanto, conclude Sabatini, "è auspicabile che nel dibattito parlamentare e nel confronto con le istituzioni europee prevalgano equilibrio e realismo - tenuto conto della necessità di mantenere in ordine i conti pubblici del nostro Paese - per favorire e sostenere una stabile ripresa economica, incentivando i fattori produttivi e l'occupazione".
Intanto, la manovra si avvia all’esame del Parlamento e alla Camera sono stati presentati mille emendamenti, ma il Ministro dell’economia, Roberto Gualtieri, ha avvisato: “migliorabile solo il 5% delle misure”.