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Bce potrebbe promettere supporto prolungato per sostenere aumento inflazione

Pubblicato 22.07.2021, 11:57
Aggiornato 22.07.2021, 12:01
© Reuters. Sede Bce a Francoforte, vista al tramonto 26/03/2021 REUTERS/Kai Pfaffenbach

di Balazs Koranyi e Francesco Canepa

FRANCOFORTE (Reuters) - La Banca centrale europea è quasi certa di voler promettere un periodo ancor più lungo in cui concedere stimolo monetario per rispettare l'impegno a spingere l'inflazione, ma il dibattito tra i consiglieri potrebbe risultare teso e concludersi senza l'annuncio di nuove misure.

Il Consiglio direttivo si riunirà oggi per la prima volta da quando qualche settimana fa la Bce ha annunciato una lieve revisione del target di inflazione, mossa culmine di 18 mesi di revisione strategica del ruolo dell'istituto centrale in diverse aree, tra cui quella dell'inflazione e del cambiamento climatico.

Tra le conclusioni di Francoforte è stato affermato che periodi più lunghi di livelli bassissimi di inflazione come quello attuale richiedono un sostegno "particolarmente forte o persistente" -- formulazione ambigua che sembra difficile da convertire in una vera e propria politica.

A inizio luglio i banchieri centrali si sono ritrovati a discutere animatamente su come adattare le indicazioni di politica monetaria per rispondere a tale impegno e hanno alla fine rimandato possibili modifiche per mantenere un supporto unanime per l'ambizioso documento che presenta la nuova strategia.

Si prevede che le stesse divergenze si possano ripresentare oggi e che i consiglieri più conservatori come il governatore della Bundesbank, Jens Weidmann, saranno restii a rivedere le proprie posizioni e, pertanto, la presidente della Bce sarà costretta a giungere a compromessi o rinunciare all'obiettivo di ottenere l'unanimità.

Questa forward guidance è di vitale importanza poiché indicherà l'approccio della Bce nei confronti di decisioni fondamentali che dovranno essere prese nel corso delle prossime riunioni, come ad esempio come fare la riduzione del Pepp da 1.850 miliardi di euro e le modalità con cui incrementare nel mentre le misure di sostegno tradizionali.

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Centrale nel dibattito è comprendere se la Bce debba tentare di spingere l'inflazione oltre l'obiettivo del 2% dopo un decennio in cui i prezzi al consumo mancano il target, un esercizio politicamente rischioso per i tedeschi, particolarmente cauti nei confronti dell'inflazione e che si sono mostrati già scettici in merito agli sforzi della Bce di fornire stimolo monetario.

L'inflazione in Germania è già avviata a superare il 2% quest'anno ed è molto più alta che in altre zone dell'Europa centrale e orientale che non usano l'euro. In Ungheria la banca centrale ha annunciato che continuerà ad aumentare i tassi di interesse fino a quando l'inflazione non tornerà vicina al suo target del 3%.

A segnale di un possibile compromesso Isabel Schnabel, componente del board Bce, ha affermato che sarà necessario un effettivo aumento dei prezzi al consumo -- non solo delle aspettative -- prima che la Bce inasprisca la politica monetaria e che un'inflazione al di sopra del target è da considerarsi più un segnale di necessaria pazienza che un obiettivo.

"Prospettive di un'inflazione più alta devono essere visibilmente riflesse in effettive dinamiche sottostanti di inflazione prima di poter legittimare una revisione delle prospettive di inflazione nel medio termine", ha detto questo mese Schnabel, che è tedesca.

I mercati hanno già iniziato a posizionarsi in una prospettiva in cui la Bce si dimostri paziente. Il primo aumento dei tassi di interesse dell'istituto dalla crisi del debito della zona euro è incorporato nei prezzi per il 2024 e l'euro (EUR=) scambia appena al di sotto di 1,18 dollari dopo le flessioni costanti da fine maggio.

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Francoforte prevede che l'inflazione nella zona euro toccherà l'1,9% quest'anno prima di scendere nuovamente all'1,5% nel 2022 e all'1,4% l'anno successivo.

AZIONI DI POLITICA MONETARIA

La nuova guidance getterà le basi per una serie di decisioni, di cui la prima riguarderà il futuro del Programma di acquisto per l'emergenza pandemica (Pepp) e potrebbe giungere già a settembre.

I consiglieri più conservatori ritengono che l'emergenza Covid si stia riducendo e che pertanto la Bce dovrebbe smettere di impiegare poteri straordinari e tornare a misure più tradizionali, con regole più rigide e un'attenzione particolare nei confronti del ritorno dell'inflazione nel target.

"Sospettiamo che sarà necessario un compromesso tra colombe e falchi", ha detto Frederik Ducrozet, strategist presso Pictet.

"Un'opzione è quella della progressiva riduzione del Pepp e la chiusura definitiva del piano entro marzo 2022, mentre il programma di acquisto di asset verrà esteso fino alla fine del 2021 per compensare i persistenti rischi al ribasso".

Un altro possibile compromesso consiste nel mantenere solo in parte una certa flessibilità per l'acquisto emergenziale di obbligazioni.

Nell'ambito del Pepp, la Bce può acquistare obbligazioni in tutti i casi in cui lo ritiene necessario e senza un tetto ai volumi preimpostato. Il programma di acquisto di asset (App) della Bce, richiede invece acquisti in proporzione all'entità delle 19 economie della zona euro -- noto come criterio capital key -- con volumi preimpostati ed escludendo la Grecia, fortemente indebitata, poiché la valutazione del credito del Paese è troppo bassa.

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Luigi Speranza, economista di Bnp Paribas (PA:BNPP) prevede che verrà impiegata flessibilità anche oltre il contesto della pandemia.

"Ciò implicherebbe come minimo flessibilità nella misura di un impegno ad acquistare 'almeno' una certa quantità di obbligazioni", ha detto Speranza.

Si prevede inoltre che la Bce possa modificare le modalità con cui comunica le decisioni di politica monetaria, con Lagarde che promette note "più brevi, più precise" con meno termini tecnici.

La Bce annuncerà le proprie decisioni in materia di politica monetaria alle 13,45, con una conferenza di Lagarde alle 14,30.

(Tradotto in redazione a Danzica da Michela Piersimoni, in redazione a Roma Stefano Bernabei, michela.piersimoni@thomsonreuters.com, +48 587696616)

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